Almeno il 40 per cento dei dipendenti delle forze dell'ordine del Kruger National Park sono corrotti, mentre il 70 per cento degli altri dipendenti del parco sono sospettati di collaborare con i bracconieri che hanno decimato la popolazione di rinoceronti nella famosa riserva sudafricana. Questi inquientanti dati emergono dal rapporto Landscapes of Fear, letteremalmente "Paesaggi della paura", dove l'autore Julian Rademeyer (direttore dell'East and Southern Africa: Global Initiative against Transnational Organised Crime) racconta come la vera e attuale minaccia per gli animali nella più grande riserva naturale dell'Africa arrivi, prima ancora che dal bracconaggio, dalla corruzione.
Nel Kruger National Park, grande come il Galles o Israele, vivono migliaia di animali e da sempre lo scopo della riserva è quello di tutelarli. Negli ultimi decenni il problema del bracconaggio ha però influito molto sulla sopravvivenza degli animali, in primis per il rinoceronte: la popolazione dei rinoceronti bianchi è crollata del 75 per cento dal 2011 al 2020, ossia da circa 10621 esemplari a 2607. Ancora più drammatica la situazione dei rinoceronti neri la cui popolazione, tanto piccola quanto importante, è scesa da 415 esemplari del 2013 ai 202 del 2020.

Così nel corso degli anni fra bracconieri e ranger è scoppiata una vera e propria guerra: con arresti e morti fra quelli che vogliono uccidere i rinoceronti, per il corno venduto anche a 20mila dollari al chilogrammo, e con molte vittime fra chi cerca di difenderli. Ma il problema, come spiega il rapporto, non è solo chi mette nel mirino del suo fucile l'animale. Ma chi agevola l'attività del bracconaggio: "Al giorno d'oggi è impossibile per qualcuno entrare nel Kruger senza una sorta di collegamento privilegiato o informazioni privilegiate" spiega il capo ranger del parco Cathy Dreyer. E il motivo è ben chiaro: in una sola sezione a sud del parco, 14 dei 20 ranger sono stati collegati a reti di bracconaggio. “Le indagini della società di revisione privata KPMG e degli Hawks incentrate sull'IPZ (Intense Protection Zone), sede della maggior parte dei rinoceronti di Kruger, hanno fatto emergere prove di pagamenti da parte delle organizzazioni criminali ad almeno 50 dipendenti di ogni estrazione sociale. E questi numeri sono destinati ad aumentare".
Proprio il commercio illegale che gira attorno ai corni di rinoceronte ha innescato il processo di corrosione a diversi livelli della struttura del parco, con, spiega il rapporto, "politiche tossiche, disuguaglianze profonde, corruzione e criminalità organizzata incorporata" che hanno profondamente colpito la riserva e le comunità circostanti. Secondo il report, “i rapporti tra il personale e il management sono diventati tesi e sempre più tossici, avvelenati da diffidenza e sospetto reciproci. Il morale è basso. Le accuse di razzismo e trattamento iniquo – alcune reali e altre nel tentativo cinico di ostacolare procedimenti disciplinari e indagini – hanno alimentato le tensioni”.

Il Kruger impiega circa 2.500 dipendenti e coinvolge altri 4.500 posti di lavoro, principalmente nelle comunità circostanti. Circa 400 membri del personale sono ranger sul campo, la maggior parte dei quali proviene da Mpumalanga e Limpopo. Le loro famiglie vivono nei villaggi e nelle piccole città che circondano il parco diventando così a forte rischio di coercizione e minacce: "Lavori nel parco, tua moglie è sola a casa con i bambini ed è qui che i bambini vanno a scuola. Fai la scelta - spiega a Rademeyer - .Il ranger inizia a fornire informazioni alle organizzazioni criminali. Riceve il suo primo pagamento di R25.000 in contanti (circa 1300 euro n.d.r.) o in banca. Non gli succede niente. E poi aiuta, ancora e ancora, intascando i soldi e proteggendo la sua famiglia. Poi un giorno il bracconiere chiede un favore. E lui non può rifiutarsi".
Più di 2,9 milioni di persone vivono entro 50 chilometri dal recinto di confine occidentale di Kruger e la maggior parte è povera. A fine 2022 la disoccupazione media nell'area era del 46,5 per cento . Tra il crescente malcontento per la povertà e la disuguaglianza, l'importanza del Kruger Park come destinazione turistica, afferma il rapporto Enact, l'ha resa una pedina strategica nelle proteste contro la scarsa fornitura di servizi e alloggi, elettricità, acqua e strade inadeguati. Intorno al parco abbondano i mercati illeciti e violenze e omicidi sono comuni. I funzionari onesti temono per la propria vita. La criminalità organizzata violenta è la principale indiziata degli omicidi dell'investigatore della Directorate for Priority Crime Investigation (gli Hawks), il tenente colonnello Leroy Bruwer nel 2020 e del capo ranger di Timbavati Anton Mzimba nel 2022.
Un contesto di questo tipo diventa un terreno fertile per rendere i bracconieri addirittura dei simboli, degli eroi: nel 2021 Petros Mabuza ("Mister Big"), un famigerato capo di un'organizzazione di trafficanti di denaro e di bracconaggio di rinoceronti è stato ucciso mentre parcheggiava in un centro commerciale a Hazyview, Mpumalanga. Al suo funerale la sua bara è arrivata in elicottero avvolta in una pelle di leopardo e la folla ha cantato le sue lodi.

Le stesse stazioni di polizia locali, afferma il rapporto, sono piene di corruzione. “Sono profondamente nelle tasche di gruppi di criminalità organizzata coinvolti con il bracconaggio, furti di denaro contante, sequestri di auto e camion, rapine a mano armata, attentati agli sportelli automatici e miniere d'oro illegali. Pertanto, offrono una protezione poco significativa. A volte fungono anche da scorta per il contrabbando. I poliziotti più onesti e coloro che provano un senso di dedizione alle loro comunità non hanno altra scelta che chiudere un occhio sulle attività dei loro colleghi per paura di essere uccisi" si legge nel rapporto.
Mpumalanga è considerata una delle province più corrotte del Sudafrica. Nell'ultimo decennio, il suo tasso di omicidi è aumentato del 42 per cento e tra aprile e giugno 2022 ci sono stati 234 rapimenti, compresi quelli che comportavano riscatto o estorsione. Il rapporto cita il giornalista veterano di Mpumalanga Sizwe sama Yende che la descrive come "una provincia paralizzata da una successione di attori e amministrazioni corrotte. Una provincia accecata dal luccichio delle risorse pubbliche che tiene nelle sue mani e incapace di resistere all'impulso di diventare rapace come se il governo chiudesse bottega tra un'ora". E ancora: "È abbastanza comune trovare un funzionario licenziato o retrocesso per corruzione qualche anno fa che ora occupa una posizione al vertice di un dipartimento senza che sia avvenuta alcuna riabilitazione o processo punitivo", scrive.

È dunque una guerra già persa? In realtà il Kruger Park ha ottenuto alcuni successi: nell'aprile 2022, la squadra investigativa sulla corruzione dei Mpumalanga Hawks ha arrestato due ranger veterani del parco: Daniel Chikwa Maluleke e Solly Ubisi, ranger che avevano trascorso la maggior parte della loro vita lavorativa al Kruger. I due sono stati accusati di corruzione, riciclaggio di denaro e frode legata al bracconaggio e al traffico di animali selvatici, il primo caso del genere nel parco. Un portavoce di Hawks ha detto che avrebbero "fornito informazioni tattiche alle organizzazioni di bracconaggio di rinoceronti in cambio di ingenti somme di denaro".
Secondo Rademeyer, la sfida di Kruger è immensa: “Invertire la rotta richiederà di affrontare la corruzione nel parco e riparare i rapporti profondamente fratturati tra il personale e la direzione. Qualsiasi sforzo per contrastare la corruzione all'interno di Kruger deve essere accompagnato da sforzi attentamente mirati per affrontare i più ampi ecosistemi criminali in Mpumalanga. Per essere efficaci, le tattiche di polizia reattive a breve termine devono essere sostituite con una strategia a lungo termine per contrastare e interrompere le principali reti criminali".
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"Il rapporto non ci sorprende affatto in quanto è qualcosa a cui l'organizzazione ha sempre alluso: i crimini contro la fauna selvatica sono orchestrati da sofisticate organizzazioni criminali e dovrebbero essere affrontate dalle forze dell'ordine e da coloro con competenze pertinenti", ha affermato al The Mail & Guardian Isaac Phaahla, responsabile della comunicazione al Kruger National Park, aggiungendo che la corruzione nel settore pubblico, compresa la corruzione e l'abuso di posizione, non è esclusiva di SANParks "ma è diffusa in Sudafrica, in gran parte guidata da diversi fattori tra cui l'accesso a beni di alto valore, mancanza di stato di diritto, basso capitale sociale, basso salari, la natura della burocrazia e il fallimento della governance.

Rimane il fatto che il Kruger Park Management Plan 2018-2028 afferma che l'ideale del parco è "conservare, proteggere e gestire la biodiversità, le qualità della natura selvaggia e le risorse culturali, fornire un'esperienza ai visitatori diversificata e responsabile, contribuendo alla resilienza sociale, ecologica ed economica e al benessere rafforzando al contempo circoscrizione all'interno di un paesaggio regionale unico. Il suo obiettivo è ripristinare e mantenere i benefici delle specie di particolare interesse gestendo le minacce il più possibile". Un obiettivo che in queste condizioni sembra molto lontano da raggiungere.