All'inizio fu un vestito da 430 sterline acquistato nelle strade dello shopping di Kensington, Londra, e destinato a passare alla Storia per vari motivi. Primo, a indossarlo è Catherine - per tutti Kate - Middleton, nel giorno dell'annucio al mondo del suo fidanzamento con il principe William. Secondo, è dello stesso blu della pietra che brilla al dito della commoner, figlia di due impiegati Bitish Airways, destinata a sposare il secondo erede al trono della monarchia più famosa del mondo. È il 2010. Le persone si innamorano di loro, della loro storia e così anche del vestito di Kate, tanto da cercare di acquistarlo anche online, cosa che crea un crash del sito e da lì a poco perfino il fallimento del brand, Issa, incapace di star dietro alla mole di richieste in arrivo da ogni dove. È l'inizio del Kate Effect, fenomeno così ribattezzato dagli economisti di Brand Finance che proprio nell'anno del royal wedding predissero il successo della nuova principessa in termini monetari: Kate porterà nelle casse del regno oltre 10 milioni di sterline. Come? Non certo vendendo abiti o accessori, ma semplicemente indossandoli, creando un effetto-copia capace di generare grandi introiti nelle casse del settore moda britannico. Da lì, il Kate Effect non fa che confermarsi un meccanismo inceppabile che si amplifica con l'arrivo dei principini George, Charlotte e Louis, e di una nuova elegante duchessa, l'ex attrice americana Meghan Markle che con il suo Effetto Sparkle Markle ha rischiato di offuscare la cognata Kate, salvo poi abbandonare i titoli reali e con essi la competizione per diventare la più amata royal influencer.
Quanto accade oggi a Kate e Meghan, Letizia di Spagna e Victoria di Svezia, non è in realtà una novità. In passato, a ispirare le scelte di stile erano Lady Diana, Wallis Simpson e la principessa Margaret. E il fenomeno non riguarda solo la moda femminile, ma anche quella maschile; basti pensare al nodo di cravatta alla Windsor che prende nome da quel re elegantissimo che fu Edoardo VII, duca di Windsor.
Approfondiamo il tema in un webinar assieme ad alcuni esperti di monarchia, inglese ma non solo: Enrico Franceschini, giornalista di Repubblica, e Vittorio Sabadin, giornalista de La Stampa, a dialogo con Eva Grippa, giornalista di ModaeBeauty e autrice del libro "Elisabetta e le altre. Dieci donne per raccontare la vera regina".
La newsletter
Se il tema vi appassiona, iscrivetevi a Royality Show, la prima newsletter italiana dedicata ai reali, che giocando sulla crasi tra Royals e Reality Show vi aprirà ogni settimana una finestra pop sulle monarchie più glamour del mondo. Racconti, curiosità e retroscena delle storie che vedono protagoniste regine e sovrani, principi e principesse, duchesse e contesse. La corona all’ora del tè, tutti i giovedì a casa vostra. È possibile iscriversi gratuitamente nella sezione "Newsletter" di tutti i siti dei giornali del Gruppo Gedi:
La Provincia Pavese
La sentinella del Canavese