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Cortina passa all’incasso: record di tasse locali spinto da turismo e Imu

Nella conca il dato pro capite più alto del Veneto: quasi tremila euro a residente. In provincia imposizione fiscale bassa, ai piani alti ci sono le località turistiche

Alessia Forzin
2 minuti di lettura

Fondamentali per il funzionamento degli enti locali e per garantire i servizi ai cittadini, tasse e imposte rappresentano quasi un quarto delle entrate dei Comuni italiani. Tengono in piedi i bilanci, ma di fatto consentono ai cittadini di avere le strade illuminate (fatti salvi i provvedimenti per il contenimento delle spese adottati da numerose amministrazioni), pulite, i rifiuti raccolti, gli autobus, gli scuolabus, le mense scolastiche per i bambini e i ragazzi. L’analisi effettuata da Open Polis utilizzando i dati dei bilanci consuntivi 2021 permette di avere una fotografia di quanto incassano le città di tutta Italia.

LE TASSE DEI COMUNI

Subito una premessa: entrate maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa dei conti. Anche perché i numeri dipendono da molteplici fattori.

Le entrate fiscali delle amministrazioni sono composte da tre principali voci: l’Imu, la Tari e l’addizionale comunale Irpef. L’Imu non è dovuta per la prima casa, quindi è un’imposta che può pesare in particolare su persone che non sono residenti nel comune di riferimento. La Tari è una tariffa, e come tale per legge copre interamente i costi del servizio (raccolta e smaltimento rifiuti, spazzamento strade, gestione degli ecocentri). L’Irpef invece viene pagata dai cittadini che hanno la residenza nel comune, quindi è un’imposta che incide direttamente sulla comunità.

Fra le entrate fiscali rientrano poi i trasferimenti non fiscalizzati e le entrate a titolo di Fondo di solidarietà comunale, una sorta di dare-avere nato per riequilibrare e ridurre le differenze fra territori. Sono inoltre incluse l’imposta di soggiorno, che in provincia di Belluno non tutti i Comuni hanno (ad esempio non la applica l’intero bacino della Valbelluna) e che in ogni caso viene pagata dai turisti, quindi non incide sui portafogli dei cittadini residenti, e i diritti sulle affissioni pubblicitarie.

ITALIA: VENEZIA AL VERTICE

Un’analisi della situazione italiana mostra come, fra le grandi città, sia Venezia quella che incassa di più per abitante (993,88 euro). La media italiana è di 496,54 euro a persona. Seguono Milano (949,24 euro), Roma (840,99 euro) e Bologna. In fondo alla classifica troviamo tutte città del Sud: Bari (566,99 euro a persona), Napoli (484,24 euro), Messina (474,76) e Catania (410,08).

Fra i Comuni più piccoli, invece, quelli che registrano le entrate maggiori sono tutti note località turistiche: la palma spetta a Courmayeur, che incassa quasi cinquemila euro pro capite da tasse e imposte (4.966,56 euro), seguita da Argentera (Cuneo, 4.906,95), Portofino (Genova, 4.747,11) e Madesimo (Sondrio, 4.521,33). In questi casi incidono la presenza di seconde case, e quindi gli incassi dovuti all’Imu, e l’imposta di soggiorno. È la stessa spiegazione che si può dare per Cortina, prima in Veneto per entrate pro capite con quasi tremila euro. Ciò non significa che la pressione fiscale sia più elevata qui che altrove: considerando la fonte, si comprende come quei soldi arrivino “da fuori”.

CORTINA PRIMA IN VENETO

A livello assoluto è Venezia il Comune che incassa di più, con oltre 250 milioni di euro l’anno, seguita da Verona e Padova (rispettivamente 170 e 152 milioni incassati con tasse e imposte). Ma parametrando quel dato sulla popolazione residente, Cortina balza in cima alla classifica: i quasi 16 milioni incassati, divisi per i 5.842 abitanti, significano un’entrata pro capite a bilancio del Comune di 2.825,38 euro.

Nei primi cinquanta comuni del Veneto (facendo la classifica sulle entrate pro capite) ce ne sono ventuno bellunesi: dopo Cortina, ci sono Selva (7ª in Veneto), San Vito (12), Falcade (17), Auronzo (18), Val di Zoldo (23), Rocca Pietore (26), Vodo (28), Alleghe (30), Comelico Superiore (31), Pieve di Cadore (32), San Nicolò Comelico (34), Lorenzago (36), Tambre (38), Canale d’Agordo (39), Gosaldo (40), Lozzo (42), Calalzo (43), Perarolo (45), Santo Stefano (49) e Livinallongo del Col di Lana (50).

L’ANALISI PROVINCIALE

L’analisi provinciale evidenzia come in cima alla classifica ci siano tutte località turistiche (vedi tabella a centro pagina), dove incidono l’Imu e l’imposta di soggiorno. Feltre è 42esima, Belluno 47esima, con incassi fra i 362 e i 347 euro pro capite: bassi, perché parametrati su una popolazione nettamente superiore a quella della gran parte dei comuni della provincia.

In linea di massima si può affermare che l’imposizione fiscale in provincia non sia elevata: sono solo sette i Comuni che superano i mille euro pro capite di entrata per tasse e imposte, e sono tutte località turistiche.

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