«Agricoltura, aria, clima: l’intelligenza artificiale aiuta a gestire il territorio»
Digitalmeet on the hill a Pieve di Soligo: venerdì 26 maggio l’appuntamento con l’autorevole festival sull’alfabetizzazione digitale. Tra gli ospiti il professor Alessandro Sperduti, ordinario di Matematica all’Università di Padova
Lorenza Raffaello
Le colline del Conegliano-Valdobbiadene (foto di Arcangelo Piai) e il professor Alessandro Sperduti
Venerdì 26 maggio tra le colline del prosecco riecheggerà un nuovo alfabeto, quello digitale. Digitalmeet, il più autorevole festival italiano sull’alfabetizzazione digitale pensato per cittadini e imprese, per la prima volta parlerà direttamente all’Alta Marca. Pieve di Soligo ospiterà una serie di interventi sul ruolo, sempre più cruciale, che il digitale può assumere e sulle opportunità che può portare in un territorio come questo, che si trova a fare i conti con nuovi flussi turistici, relazioni internazionali, un mercato in evoluzione e una nuova sostenibilità ambientale.
L’evento, organizzato da Fondazione Fabbri e Fondazione Comunica e patrocinato dal Comune di Pieve di Soligo, si svolgerà all’auditorium Battistella Moccia di Piazza Vittorio Emanuele II e prevede l’intervento di 10 speaker che approfondiranno i temi dell’intelligenza artificiale e del metaverso, intesi come strumenti per vincere le sfide del futuro.
Presente e futuro
Tra gli ospiti Alessandro Sperduti, professore ordinario presso il dipartimento di Matematica dell’Università di Padova, a lui il compito di parlare di intelligenza artificiale. Come in una lezione accademica, condurrà il pubblico nella comprensione di quello che potrebbe sembrare una realtà lontana e che invece è, a tutti gli effetti, già il nostro presente e, per forze di cose, il nostro futuro, anche (e soprattutto) in un territorio che vive in simbiosi con la natura, dove crescono e prosperano i vigneti del Prosecco.
Un connubio destinato a produrre risultati interessanti, perché se è complicato dare una definizione semplice di intelligenza artificiale («E lei saprebbe darmi una definizione semplice di intelligenza umana?» ha risposto il professore durante l’intervista), più immediata è la definizione degli effetti che questa tecnologia può produrre nella vita di tutti i giorni.

«L’intelligenza artificiale è utilizzata per riprodurre il ragionamento logico delle persone, ora se ne parla molto perché è entrata definitivamente nelle nostre vite. Fino a una decina di anni fa era molto complicato far acquisire al computer informazioni provenienti dal mondo esterno, come quelle da telecamere o microfoni, non esisteva una tecnica in grado di riprodurre le capacità percettive dell’umano. Ora grazie a intelligenza artificiale e alla tecnologia del deep learning questo è diventato possibile. Ora si riescono a riconoscere volti o il parlato».
Gli effetti sul territorio
Sul contributo pratico dell’intelligenza artificiale sul territorio, Sperduti afferma: «Permette di fare predizioni su eventi che possono essere favorevoli o sfavorevoli e sfruttare queste predizioni al meglio. In altre parole, questo sistema consente di prevedere l’effetto che determinate azioni avranno su un territorio e aiuta a comprendere quali potranno essere le conseguenze di un determinato intervento».
Ancora più nello specifico: «Nell’ambito dell’agricoltura, per esempio, si può predire se arriverà una grandinata o meno e quindi consente di prendere quelle misure che per impedire o mitigare questo rischio oppure potrebbe consentire di analizzare dati sull’inquinamento dell’aria, per arrivare a delle politiche ad hoc».
E a chi si domanda se tutta questa tecnologia toglierà il bello di quel domani di cui non v’è certezza, Sperduti risponde: «Quello che consente di fare l’intelligenza artificiale è rappresentare quello che è successo nel passato. Se non è successo nel passato non può essere predetto. L’idea che sottende all’AI è quella di cercare di mitigare il più possibile i rischi del futuro e sfruttare le opportunità che ne derivano, ma questo non esonera poi che potremmo andare incontro a qualcosa di imprevedibile».
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