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Diecimila alberi da piantare a Padova. Missione compiuta per riavere il verde in città

Completata la sostituzione delle 2.984 piante uccise dalla siccità dell’anno scorso e da vandalismi. Un progetto unico in Italia che ora sarà seguito due università che valutano la diminuzione di CO2 e le specie più adatte all’ambiente urbano. «Sarebbe bello che i cittadini ci aiutassero a prenderne cura»

cristiano cadoni
2 minuti di lettura

Uno dei 10mila nuovi alberi piantati a Padova. Ora due università vogliono capire l'impatto sulla riduzione di C02 nell'atmosfera cittadina

 

Diecimila dovevano essere e diecimila sono, adesso, gli alberi piantati dall’autunno del 2021 alla primavera 2022, insieme a quelli che è stato necessario sostituire in corsa, tra novembre dell’anno scorso e qualche settimana fa.

La strada è stata un po’ più lunga del previsto perché la siccità dell’estate scorsa ha ucciso 2.257 piante e perché altre 691 sono state ammazzate da vandali.

Ma alla fine il traguardo che sembrava impossibile è stato raggiunto, nonostante le contestazioni, le polemiche seguite alle piantumazioni in posizioni sbagliate, le accuse di scarsa manutenzione e tutto il contorno di veleni che per mesi, l’anno scorso, ha accompagnato la fase più difficile dell’operazione.

Ora l’assessore al Verde Antonio Bressa, che ha ereditato il progetto da Chiara Gallani, può solennemente dichiarare che «l’obiettivo è stato raggiunto» e che i 10 mila alberi sono tutti al loro posto. Anzi, considerando anche le altre piantumazioni, ce n’è pure qualcuno in più e in corsa è stato fatto qualche aggiustamento migliorativo.

La conta definitiva

Tra l’autunno scorso e questa primavera sono stati ripiantati 2.984 alberi, cioè precisamente tutti quelli che erano risultati morti all’esame effettuato dall’azienda appaltatrice, Eurambiente, alla fine dell’estate scorsa.

Dopo mesi di siccità - e con il progetto investito da tante critiche - il Comune aveva chiesto un doppio controllo sulle piante. Ai tecnici dell’ente risultavano poco meno di 2.900 esemplari morti, alla ditta 2.948, considerando anche quelli danneggiati in modo inequivocabile da mano umana.

«L’appalto prevedeva in partenza che gli alberi fossero sostituiti fino a tre volte in un arco di quattro anni senza alcun costo aggiuntivo per il Comune», chiarisce Luca Inzaina, responsabile ingegneria di offerta di Eurambiente. «Ed è quello che abbiamo fatto, dall’autunno scorso. Le ultime stagioni sono state più favorevoli rispetto all’estate scorsa, tutte le piante hanno attecchito e sono in salute. E noi ci occupiamo di loro nel modo ordinario, mentre nel periodo di siccità l’organizzazione era entrata in crisi.

Alla luce di quanto è successo, abbiamo apportato qualche correzione, privilegiando le specie che hanno dimostrato maggior resistenza all’ambiente urbano. Ma anche questo era previsto.

Il progetto ha una sua parte di studio che prevede anche una valutazione sull’adattabilità degli alberi. Abbiamo trasmesso i risultati del primo anno al Comune, finiranno nella pubblicazione conclusiva». Tra gli ultimi arrivati, poi, va segnalata una significativa presenza di alberi da frutto: sono quasi il 20% del totale.

Lo studio

Ora che il progetto entra nella sua fase di gestione ordinaria, parte anche lo studio che chiama in causa le università di Firenze e di Milano.

Il caso di una città che pianta 10 mila alberi tutti in una volta è più unico che raro, perciò due team di ricercatori valuteranno da un lato l’adattabilità delle specie e la loro resistenza ai cambiamenti climatici e dall’altro il loro effetto di riduzione della Co2.

«A marzo sono stati piantati 144 alberi in via Pioveghetto», racconta l’assessore Bressa, «e l’università di Milano ha già iniziato a studiarne l’adattamento e la crescita. Vogliamo capire su quali specie è più giusto investire in prospettiva.

Non sempre in passato si facevano queste valutazioni e comunque le condizioni climatiche sono cambiate, anche per questo non capisco chi ci accusa di tagliare troppo e a sproposito, sostituendo alberi adulti con fuscelli invisibili.

Le piante hanno un loro ciclo di vita, non sempre sono state messe nel posto giusto. E, giusto per far capire come ci muoviamo, da gennaio di quest’anno abbiamo piantato 292 alberi adulti, cioè con circonferenza del tronco tra 16-18 centimetri, sia in aree verdi che lungo le strade. Il patrimonio arboreo è il nostro investimento per il futuro, vorrei che i cittadini ne capissero l’importanza e ci aiutassero a prendercene cura».

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