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E’ morto Renato Longo, leggenda del ciclo cross e del ciclismo trevigiano

Il decesso all’ospedale di Conegliano, dove Longo era ricoverato da qualche giorno

Mattia Toffoletto
Aggiornato alle 1 minuto di lettura

E’ morto Renato Longo, leggenda del ciclismo trevigiano

 

Si è spento a 85 anni Renato Longo, fra i decani del ciclismo trevigiano, autentico mito del cross, tanto da aver conquistato cinque titoli mondiali.

Il decesso, oggi, giovedì notte 8 giugno, all’ospedale di Conegliano, dove Longo era ricoverato da qualche giorno, dopo un malore che lo aveva colpito sabato.

Il campione di Vittorio Veneto – originario della frazione di San Lorenzo – capace pure di dodici titoli italiani, aveva vinto il primo oro iridato sul fango di Ginevra nel 1959. E dire che aveva iniziato a correre solo 4 anni prima, quando lavorava a Milano (la famiglia si era trasferita in Lombardia quando aveva 14 anni) come panettiere e il datore di lavoro gli concedeva via libera la domenica perché si faceva meno pane. Ma stava arrivando l’inverno, quindi le corse su strada erano finite: da qui la scelta del ciclocross, che lo portò nella gloria. Tornando indietro con la memoria, fu a gennaio del 1956 che vinse ad Alte Ceccato la sua prima corsa. Non smette di lavorare in panetteria: si allena a fine turno e la domenica, giorno di gare, alle quattro di notte è al forno a fare il pane e appena si fa giorno va a correre. Soprattutto ciclocross ma anche strada e qualche volta pista.

Poi l’esplosione, il primo dei cinque titoli mondiali, fino l’ultimo titolo iridato, arrivato a Zurigo nel 1967.

Due i successi nel ciclismo su strada, entrambi nel 1960: tappa del Giro del Portogallo e Trofeo Fivizzano.

Contribuì all’epopea del team Salvarani, con cui corse dal 1964 al 1971, squadra che legò il suo nome pure a Felice Gimondi. Chiuse la carriera con le insegne del Vittorio Veneto e non c’era manifestazione in zona del cross che non lo vedesse presente. Dopo aver lasciato l’agonismo, lavorerà per 25 anni alla Snia Viscosa.

È stato il più grande ciclocrossista italiano della storia. Lascia la moglie Marisa e la figlia Federica, la data dei funerali deve ancora essere fissata.

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