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Un radar spaziale sulla Marmolada per testare i ghiacci

È un apparato simile a quello della sonda Juice ed è stato portato in elicottero sul massiccio

Francesco Dal Mas
1 minuto di lettura
Il ghiacciaio della Marmolada 

Supermonitorata la Marmolada, a un anno dalla tragedia con 11 morti. In questi giorni è stata testata un’apparecchiatura radar in grado di penetrare il ghiaccio e analizzare quello che accade sotto la superficie: uno strumento che potrebbe quindi rivelarsi utile per il monitoraggio del ghiacciaio e per verificare la presenza di acqua.

Con le alte temperature di questi giorni (e lo zero termico che supera di mille metri l’altezza della Regina delle Dolomiti) non solo si sta sciogliendo l’ultima neve, ma c’è il rischio che l’ablazione intacchi anche il ghiaccio.

Alla missione, che ha visto impegnato il Nucleo elicotteri della Provincia autonoma di Trento, ha partecipato personale del Servizio prevenzione rischi e Cue – Protezione civile provinciale – assieme a ricercatori dell’Università di Trento, in particolare il professor Lorenzo Bruzzone del dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’informazione – responsabile del Remote sensing laboratory.

I dati acquisiti sono ora oggetto di analisi da parte dei ricercatori dell’Università; l’obiettivo è capire se uno strumento di questo tipo può servire per il monitoraggio del ghiacciaio, fornendo informazioni sul suo spessore e sulla presenza di acqua al suo interno. Lo studio è all’inizio e se il risultato fosse positivo il sistema potrebbe essere impiegato in futuro anche montato su un drone.

Il principio su cui i basa l’apparecchiatura utilizzata sorvolando la Marmolada, naturalmente con dimensioni e caratteristiche diverse, è lo stesso di Rime (Radar for icy moon exploration), il radar spaziale che è stato ideato e studiato da un team di scienziati internazionali sotto la guida di Bruzzone e che è in viaggio con la sonda Juice verso le lune di Giove, con arrivo previsto nel 2030, proprio per verificare cosa si cela sotto la superficie ghiacciata.

Intanto la stessa Provincia di Trento ha stanziato due milioni di euro per il ripristino della sicurezza sul versante nord della Marmolada. È quanto prevede uno dei capitoli della manovra di assestamento della Provincia, attualmente in discussione in prima commissione consiliare. A illustrare la manovra l’assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli che, nel ricordare la tragedia, ha sottolineato l’importanza di «mettere in sicurezza la montagna e di predisporre interventi di monitoraggio della massa glaciale anche alla luce dei cambiamenti climatici»

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