"Due cuori ed una capanna". Quante volte motti di questo tipo ricordano come una soddisfacente vita di coppia può diventare una sorta di "passaporto" per il benessere fisico oltre che psicologico. Ma forse, ora, il detto potrebbe cambiare, diventando "due cuori ed un battito".
Come in una canzone romantica o in un romanzo rosa, infatti pare proprio che nelle coppie di vecchia data quando i partner sono uno vicino all'altro anche la frequenza cardiaca tenda a sincronizzarsi.
A farlo sospettare è una ricerca coordinata da Brian Oglosky dell'Università dell'Illinois, pubblicata su Journal of Social and Personal Relationships. Secondo lo studio, alla base di questa sorta di "autoregolazione" della frequenza cardiaca ci sarebbero due fattori: da un lato, ovviamente, conta lo stato emotivo (se non si è in armonia ovviamente tende a crescere anche la "distanza" anche sul fronte della frequenza cardiaca, quindi l'effetto non è sempre positivo.
Dall'altro però le coppie che stanno insieme da decenni e si conoscono bene, se non ci sono tensioni, sfrutterebbero la semplice vicinanza fisica per diventare davvero una sola cosa, almeno sul fronte del numero di battiti del cuore.
Per arrivare a questa conclusione gli esperti d'oltre Oceano hanno preso in esame dieci coppie, over-64 anni, con relazioni protratte nel tempo, da 14 a 65 anni.
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Sia la mattina che la sera sono stati "sentiti" i partecipanti, per ricordare loro di indossare il misuratore della frequenza e quello il rilevatore di persone vicine. Poi sono cominciate le osservazioni. Ed è comparsa una chiara relazione tra vicinanza fisica e sincronizzazione della frequenza cardiaca, anche se non si è osservato un chiaro "dominio" maschile o femminile in questo senso.
A volte, semplicemente stando vicini, è capitato che è stato il ritmo del cuore di lei a guidare quello di lui, in altri casi il contrario. Inoltre, non sempre è sempre uno dei due componenti della coppia a "fare il tempo", come un metronomo. In certi casi guida lei e sui si adatta, in altri il ritmo maschile guida quello femminile, in quella che l'esperto ha definito come una "danza".
Questo studio, in ogni caso, conferma una volta di più come la salute del cuore "segua" il benessere di coppia.

Sia per gli uomini che per le donne la separazione sarebbe associata a un incremento del rischio di malattie cardiovascolari pari al 35 per cento, mentre la vedovanza avrebbe un peso minore: probabilmente anche per l'età più avanzata, aumenterebbe del 16 per cento il rischio di andare incontro ad ictus cerebrale. Infine il rischio di infarto sarebbe comunque più elevato in chi non ha mai trovato l'anima gemella rispetto a chi risulta felicemente coniugato.
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