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I crediti di carbonio in Finanziaria, De Carlo: «Anticipare il progetto»

Il senatore cadorino assicura che la data fissata sarà rispettata. Quanto alla legge sulla montagna, «va aggiornata punto per punto»

Francesco Dal Mas
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I crediti di carbonio, nati come idea in Comelico e transitati per la legge quadro sulla montagna – che è rimasta nei cassetti del Ministero degli Affari regionali – vedranno la luce già nella prossima Legge Finanziaria. Lo assicura il senatore Luca De Carlo, coordinatore regionale di Fdi. Quindi sarà rispettata la scadenza di fine anno. Doveva materializzarsi per la stessa Legge quadro, se non fosse stata interrotta la legislatura.

La data sarà invece rispettata per i crediti, proposta uscita dalla fantasia imprenditoriale di Francesco De Bettin, tra i fondatori di Dba Group e dell’Associazione Comelico Nuovo. «Ho insistito per anticipare questo progetto in Finanziaria – spiega De Carlo – perché è l’unico modo, o meglio il più strategico per finanziare l’autonomia, anzitutto quella della provincia di Belluno».

I boschi dolomitici che incamerano CO2 si faranno pagare da chi ha bisogno di questi crediti perché svolge attività che in qualche misura inquinano. Certo, bisognerà risolvere, contestualmente, il problema del bostrico e sperare che non si verifichino altre tempeste Vaia, in modo da mantenere il patrimonio forestale.

Quanto, invece, alla nuova legge sulla Montagna, secondo l’esponente di Fdi, bisognerà riprenderla in mano e aggiornarla, capitolo per capitolo. «Non sarà un lavoro semplice – ammette De Carlo – anche se il testo che era stato predisposto io lo condividevo». Va integrato, il testo, con la nuova mappatura dei Comuni di montagna. Ed è il passaggio probabilmente più delicato, poiché i nuovi criteri di classificazione probabilmente non saranno condivisi da tutti i partiti, tanto meno da tutti i territori. Sulla montagna che arriva al mare, infatti, il senatore cadorino è tutt’altro che disponibile alla clemenza verso chi rivendica questa teoria.

«Senz’altro bisognerà fare presto, anzitutto perché è necessario provvedere agli incentivi per il personale sanitario e scolastico affinché non abbandoni le terre alte. Così pure è urgente mettere in atto quelli per gli imprenditori agricoli, specie se giovani». Inoltre collegato alla legge è il fondo montagna, quest’anno da 100 milioni, il prossimo da 200. «L’importante sarà trovarli, questi soldi” sospira De Carlo.

Anche Andrea Ferrazzi, direttore di Confindustria, e componente del tavolo tecnico sulla montagna, si augura che quanto prima il nuovo governo rilanci il lavoro già compiuto. Nella speranza che non venga stravolto. È la preoccupazione anche di Paolo Doglioni, di Confcommercio, pure lui al tavolo. Francesco Dal Mas

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