Fisi, una fase delicata per il conteggio dei voti. Morzenti non si dimette
La delega dello Sci Club Frosinone non data a Ghilardi valeva 700 schede. Nel sito: «Noi restiamo fiduciosi»
Gigi Sosso
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MILANO. Fisi, fase delicata. Ci sono i termini precisi della richiesta da parte dello Sci Accademico italiano al Coni di annullare l'assemblea torinese, che ad aprile ha portato alla rielezione del presidente federale Giovanni Morzenti: «La consegna di una falsa delega e la mancanza di procedimenti disciplinari conseguenti da parte della Federazione italiana sport invernali sono fatti inaccettabili. Inoltre, la mancata comunicazione in assemblea di tale grave evento, a dispetto della norma dello statuto ed il mancato riconoscimento da parte della Fisi del diritto di verificare le deleghe e le schede di voto spettante ad ogni associato, non solo per il diritto di appartenenza ma anche per legge sono atteggiamenti ingiustificabili». La delega è quella dello Sci club Frosinone, che parteggiava per lo sfidante Carmelo Ghilardi e il problema sarebbe la sua errata attribuzione al Gruppo sciatori Subiaco, che invece era con Morzenti. Fanno 700 voti in sede di verifica dei poteri e attribuzione dei voti. Il Sai si era inizialmente appellato alla Commissione di Giustizia e disciplina della Fisi, ma l'assenza di risposte soddisfacenti ha spostato tutto anche sui tavoli del Coni, oltre tutto perché il procuratore federale non si sarebbe mosso con la necessaria tempestività, nelle sue indagini. La posizione della Fisi. Ieri si è fatta sentire anche la federazione con un comunicato: «In attesa della riunione della Commissione di Giustizia e disciplina di secondo grado, la cui udienza prevista per mercoledì 10 novembre deciderà sul ricorso presentato dallo Sci Accademico italiano di Roma riguardante l'assemblea federale elettiva dello scorso 24 aprile, la Federazione italiana sport invernali rimane fiduciosa e rispettosa della pronuncia dell'organo preposto che, come sempre, gode di una propria autonomia». Morzenti non lascia. Mentre c'è il rischio che l'assemblea presieduta del vice del Coni, Luca Pancalli venga invalidata e si debba nominare un commissario, Giovanni Morzenti rimane al proprio posto. Non si dimette né si autosospende, nonostante la condanna a 4 anni e 6 mesi per concussione pronunciata in primo grado dal tribunale di Cuneo. L'episodio non riguarda l'attività federale e lo statuto parla di sentenza passata in giudicato. Quindi ci vorrebbe la conferma della Cassazione, per chiedergli di lasciare, a meno che non sia lui a decidere di farlo.
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