BELLUNO. Vecchiato è onesto. Non si è divertito per niente e aveva preparato tutta un’altra partita. Alla fine del primo tempo, ne avrebbe cambiati molti di giocatori, ma non è facile fare sostituzioni, quando hai una panchina quasi tutta di millennial.
L’aria sembra pesante in spogliatoio e arrivano anche i dirigenti Lazzari, Perissinotto e Gallio con il muso rasoterra: «Brutta partita, non c’è dubbio», sottolinea l’allenatore gialloblù, «ci abbiamo messo poca qualità ed è finita con un pari che, paradossalmente, ci fa guadagnare un punto, nella corsa per la salvezza senza fare i playout. È l’aspetto positivo della giornata».
A proposito di paradossi, sembrava quasi più contento, dopo aver perso ad Arzignano, dove la prestazione c’era stata, eccome: «La settimana scorsa 70 minuti di buon calcio, mentre stavolta non ci abbiamo messo la stessa voglia di fare. Siamo riusciti a mettere insieme solo tre occasioni da gol e, tra gli aspetti negativi, c’è anche la nostra scarsa precisione sotto la porta avversaria».
Il St. Georgen ha combinato poco, ma forse non aveva mai osato nemmeno immaginare di agganciare il Belluno in classifica. È così difficile affrontare gli altoatesini? «Se riesci a segnare, la partita diventa molto più semplice. Ma non ce l’abbiamo fatta e anche questo è un problema. Era una gara da vincere e purtroppo non ci siamo riusciti».
Qualcosa è mancato, al di là degli episodi e, in uno scontro diretto, non dovrebbe capitare. Poche forze? Campo brutto? «Il terreno di gioco c’è per tutti e quello del Sankt Georgen non è certo migliore del nostro, eppure lassù avevamo fatto meglio, mettendo insieme diverse opportunità».
Martedì sarà arrabbiato, alla ripresa degli allenamenti? «Dev’essere, in ogni caso, un’arrabbiatura costruttiva, altrimenti non ha senso. Ci aspettando delle altre sfide con squadre vicine di classifica e bisognerà cercare di farle nostre. Credo che ci sarà da soffrire fino al termine della stagione». —
G.S.