Nogarè, colpaccio in panchina con mister Stefano Sommavilla
Stretta di mano fra l’ex Schiara e il ds dell’ambiziosa formazione Gavarretti «Pensavo di restare un po’ fermo, mi ha convinto questo gruppo di amici»
Gianluca Da Poian
Gianluca Da Poian / BELLUNO
Voleva fermarsi, almeno un po’. Il tempo di guardare qualche gara da fuori e approfittarne per perfezionare le proprie conoscenze, oltre a smaltire la delusione di una riconferma allo Schiara che credeva meritata. Ma la vita, si dice, è quello che accade tra un programma e l’altro.
Così Stefano Sommavilla è di nuovo titolare di una panchina. E non certo una panchina qualsiasi. Perché il nuovo ambizioso Nogarè – a proposito, sembra sparito il “Real” antecedente il nome – lo ha scelto come primo, storico allenatore.
Sarà la Terza Categoria ad accogliere questo gruppo di amici, il cui campo di gioco sarà Salce. La rosa è di tutto rispetto: hanno già dato la propria conferma gli ex Alpina Federico Cassol, Mauro Collazuol, Antonio Coran, Davide De Toffoli, Nicola Iannuzzi, Denis Lazzaretti, Paulin Ndeki e Davide Salvador. A loro si aggiungono Maurizio Barbara, Daniel Cosma, il portiere Valentino De Mio, Joel Frescura, Francesco Longo, Ivan Pisacane e Francesco Sanclemente. Mentre si sta trattando con gli attaccanti Gabriele Arrigo e Fabio Zandomeneghi.
Sommavilla rappresenta dunque uno dei tasselli su cui poggia il progetto Nogarè. La stretta di mano con il ds Alessandro Gavarretti lo testimonia.
HO CAMBIATO IDEA
«Stavo pensando di restare a casa, almeno ad inizio campionato, per passare più tempo con la mia famiglia e così via», racconta Sommavilla. «Però poi il Nogarè mi ha chiamato e, dopo un’attenta riflessione, ho detto di sì. Il motivo? Pur essendo una squadra nata da un mese o poco più, ho colto l’estrema voglia del club di fare le cose come si deve. Sono un gruppo di amici, ma il loro sguardo è rivolto al futuro. Inoltre la Terza è un campionato meno impegnativo come calendario, con la pausa invernale. Non sono tornato in panca per forza, lo testimoniano alcune proposte a cui ho detto no».
Sommavilla viene dalla doppia promozione in quattro stagioni con lo Schiara, sino a quel finale imprevisto ed imprevedibile. Comunque il tecnico era presente sabato alla festa giallonera.
«Sono andato volentieri per i giocatori. Secondo qualcuno non avrei dovuto presenziare, però ha vinto il rapporto meraviglioso con la squadra».
Senza tornare su vicende di cui si è già discusso, Sommavilla rivede nel Nogarè «lo stile incontrato a Tisoi. Amicizia quindi ed altrettanta voglia di far bene, come dimostrano il grande lavoro affinché potesse nascere la squadra».
NIENTE DI SCONTATO
La rosa è buona, ma i proclami non ci sono. Sommavilla allenerà certo una squadra esperta, con tutti i pro e i contro del caso. Ciò comunque non lo spaventa, anzi.
«Nel senso che credo sia io e sia i ragazzi avremo modo di imparare qualcosa. Alla base del Nogarè credo proprio vi sia la voglia di stare bene assieme, dopo di che nessuno andrà in campo per perdere, questo lo ritengo piuttosto palese. E guai a pensare ad un campionato dove tutto è dovuto, in base a nomi o a chissà quale fattore. Al di là degli interessanti movimenti di alcune squadre, affronteremo un campionato nel quale bisogna combattere, parecchio».
E Sommavilla sa bene come fare per vincerlo. —
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