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Mosca stoppa le critiche a Lauria: «Servono motivazioni valide»

Il terzino ammette il momento difficile della Dolomiti, ma si schiera dalla parte dell’allenatore

Gianluca Da Poian
2 minuti di lettura

Stefano Mosca

 

BELLUNO. le critiche? Devono essere giustificate da fatti oggettivi e concrete. Prende di fatto le difese del proprio allenatore Renato Lauria l’esperto terzino mancino Stefano Mosca. Il quale dice la sua sulle parole di contestazione che un gruppetto di tifosi ha rivolto in particolare al tecnico della Dolomiti Bellunesi.
Tutto ciò al momento dell’uscita dal campo, sia all’intervallo e sia a fine gara. Il tutto in un pomeriggio nel quale la squadra è stata battuta 3-1 dal Montebelluna, prolungando la difficoltà di risultati persistente da inizio marzo. Lo score del periodo parla di una vittoria, due pareggi e tre sconfitte.
Mosca però invita a mantenere un certo equilibrio nei giudizi, pur ammettendo le problematiche del momento.
L’invito è quello di una riflessione collettiva e di porre uno sguardo attento alla classifica, che non è affatto compromessa. Di sicuro è meno bella se paragonata a cosa avrebbe potuto essere senza gli ultimi passaggi a vuoto, ma la considerazione del giocatore di Agordo è legata alla distanza dai playoff. Cinque punti, non un divario incolmabile quando mancano ancora sette partite alla conclusione dell’annata.
Stefano, con la tua esperienza, come analizzi tale situazione?
«Per me è abbastanza semplice provare a comprendere cosa stia accadendo. Poco più di una settimana fa abbiamo disputato una signora partita contro la Clodiense, nella quale meritavamo la vittoria anziché il pareggio. Mercoledì con l’Ambrosiana è uscito un pareggio 3-3 nonostante fossimo avanti di tre reti. Ecco, senza dubbio quella con il Montebelluna non è stata una buona prestazione da parte nostra. Detto ciò, non eravamo fenomeni prima e non siamo scarsi adesso. Penso sia fondamentale l’equilibrio nel calcio».
Della contestazione a Lauria, cosa ne pensi? Come è il vostro rapporto con il vostro allenatore?
«Buonissimo, senza dubbio. Non esiste alcun tipo di problema tra noi e lui. Quanto alle rimostranze dei tifosi ci stanno, a patto però siano accompagnate da una giustificazione o da una motivazione valida. Se no è troppo facile criticare senza un perché».
Altre considerazioni che ti senti di fare?
«Non è un alibi, ma ci sono giocatori non al meglio che continuano a scendere in campo dando l’anima per la maglia e i propri compagni. Non tutti lo farebbero. Credo ciò possa significare molto. A gennaio inoltre ci trovavamo in una decina ad allenarsi, causa Covid e in più per un buon numero di giornate ci siamo trovati a scendere in campo senza il nostro bomber Simone Corbanese. Ripeto, non vogliono essere scusanti, ma tutto incide. Ciò non toglie che desideriamo riprendere presto ad ottenere risultati migliori, rispetto agli ultimi».
Sembra proprio si sia già rotto quella sorta di legame con il pubblico venuto a crearsi soprattutto nel periodo di novembre e dicembre.
«Un po’ siamo rimasti amareggiati dopo la partita disputata contro il San Martino Speme. Vero, quel giorno abbiamo sofferto, ma pur sempre vinto. Eppure non abbiamo percepito il calore e l’entusiasmo della gente. Si vuole vedere il bel calcio, però vengono richiesti i punti. Paradossalmente, è stata più redditizia quella sfida rispetto al match contro la Clodiense».
I playoff comunque restano lì, alla portata.
«Esatto. Nonostante un momento delicato, e nessuno lo nega, siamo settimi e ci troviamo a cinque punti dal quinto posto occupato dal Caldiero. In tutto ciò, domenica affrontiamo uno scontro diretto ad Adria e mercoledì 27 ne avremo un altro proprio a Caldiero. Penso siamo in linea con gli obiettivi indicati dalla società».
Domenica però occorre un risultato importante.
«Senza dubbio. Ma già oggi faremo ancor più quadrato in spogliatoio e sono sicuro ad Adria faremo una grande prestazione. Poi il risultato è condizionato da tanti fattori, si sa». —

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