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La Dolomiti Bellunesi pesca nel Sassuolo, con i piedi buoni di Alessio Arcopinto

Dopo Casella preso il giovane centrocampista del 2003. «Spero di avere spazio e di raggiungere gli obiettivi»

Gianluca Da Poian
2 minuti di lettura
Alessio Arcopinto con la maglia del Sassuolo 

BELLUNO

Piedi buoni. Quelli di cui era un po’ carente la Dolomiti Bellunesi della scorsa stagione, tutta muscoli, fisicità e pochi giocatori di estro e fantasia. Quelli che adesso sta cercando di individuare il direttore generale Luca Piazzi con l’avallo dell’allenatore Lucio Brando.

Così ad esempio, dopo Daniele Casella giunge l’ufficialità dell’arrivo del giovane Alessio Arcopinto dal Sassuolo, centrocampista classe 2003. Ed a proposito di piedi pronti a sprigionare fantasia, non ci sono dubbi neppure sulla permanenza dell’attaccante Filippo De Paoli, al momento uno dei ragazzi non ancora ufficializzati dalla società. Mentre Alex Cossalter deciderà in settimana se rimanere o meno.

IDENTIKIT

Arcopinto è di fatto il terzo innesto ufficiale, dopo Casella appunto e il difensore Riccardo Pettinà. Proviene da uno dei settori giovanili più floridi di tutta Italia, ossia quello dei neroverdi emiliani. È un centrocampista e non difetta certo di tecnica e visione di gioco.

«A spingermi ad accettare la proposta», spiega proprio il diciannovenne reduce dall’esperienza nella Primavera del Sassuolo, «è stato il progetto della società, oltre al fatto di aver parlato con il direttore generale. Il quale mi ha voluto fortemente».

Arcopinto ha caratteristiche ben precise, da lui stesso descritte.

«Sono un centrocampista tecnico, con la predisposizione per il passaggio. Cerco spesso di servire degli assist ai miei compagni».

Il ragazzo dunque è ambizioso, ma con i piedi per terra.

«Spero di avere spazio a livello personale, ma soprattutto di raggiungere gli obiettivi che la società ci richiede».

PROSSIME MOSSE

Se il centrocampo comincia ad essere quasi già al completo, è l’attacco il reparto dove si concentreranno le prossime attenzioni. Al momento solo De Paoli e Corbanese compongono la prima linea, ed al massimo si può sperare nella presenza pure di Cossalter. Ma serve almeno un altro attaccante di spessore.

Nomi ne circolano parecchi – l’ultimo dei quali è Sebastiano Svidercoschi, giocatore romano classe 1999 ed autore di 15 reti -, ma è facile sia un’operazione che si sposterà a più avanti quando anche i costi saranno un po’ più inferiori. Anche dietro comunque, dove ad oggi si trovano solo Sommacal, Pettinà e Toniolo, va presto fatto qualcosa.

SITUAZIONE DELTA

Nel frattempo, la famiglia Visentini ha confermato la volontà di non iscrivere il Delta Porto Tolle alla prossima serie D. Una flebile speranza di continuazione dell’attività è al momento solo legata all’eventuale acquisizione del titolo sportivo da parte del Rovigo, ora in Prima Categoria. Un’ipotesi comunque complicata, e peraltro smentita dalla presidente rodigina Monica Nale. Si va dunque verso la riduzione del numero di squadre trivenete attualmente partecipanti alla serie D, che diventerebbero 19 in attesa di capire se Giorgione e/o Ambrosiana saranno ripescate in D.

Il retrocesso Legnago ha domandato ripescaggio in serie C, però il posto non dovrebbe esserci e quindi i veronesi saranno una big in corsa per la promozione. Niente serie D invece per la Clivense di Sergio Pellissier, la quale si unirà al San Martino Speme disputando così l’Eccellenza. Fermo al momento il matrimonio Sona – Chievo, perché c’è ancora una battaglia legale dei gialloblù in corso con la Figc. In ogni caso, va detto, al pari di quanto accaduto nelle ultime due stagioni la società potrebbe essere inserita nel girone lombardo.

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