BELLUNO

«Siamo donne e uomini di sport, quindi vogliamo evitare polemiche o screzi. Il nostro gruppo, creato dai presidenti dei Comitati provinciali della Fisi, ha visto questa possibilità ed ha scelto di candidarsi per offrire un contributo, per proseguire sulla strada intrapresa in questi anni, ma dando un nuovo impulso».

Federica Monti, presidentessa dello sci Club Auronzo, smorza le polemiche, lei che otto anni fa rappresentò una fiera e decisa antagonista di Roberto Bortoluzzi alla presidenza della Fisi Veneto. E ci tiene a dire «che si dovrebbe ringraziare chi, come Roberto Visentin, si mette a disposizione, dedicando tempo ed energie in maniera volontaria, con competenza, voglia e dedizione, a sostegno di tutto il movimento».

Parteciperete dunque domenica prossima all’incontro convocato dall’attuale Comitato Regionale per dare l’opportunità ai due candidati, Visentin e Nicola De Martin di Padola, di illustrate il proprio programma e la squadra?

«Certamente, anche se è la prima volta che avviene un incontro del genere, a mia memoria, ad una settimana dalle votazioni».

La presentazione di candidati e programmi è stata inviata a tutti gli sci club ed ai Comitati provinciali in vista del voto, che si svolgerà a Vittorio Veneto il 10 settembre 2022. Appuntamento quindi al Ristorante Cà del Poggio a San Pietro di Feletto (provincia di Treviso).

«Sarà un incontro volto a dialogare e a far conoscere i progetti dei candidati. Speriamo di essere numerosi e di poter chiarire dubbi e perplessità. Ad maiora».

Il nome sostenuto dalla Monti è il trevigiano Roberto Visentin, classe 1962, titolare con il fratello dell’azienda fondata dal padre, che costruisce a Treviso impianti per la lavorazione e lo stoccaggio dei cereali. È attualmente presidente dello Sci club Treviso e del comitato provinciale di Treviso.

Il suo rivale, Nicola De Martin (anche lui del 1962) ha a Padola un’impresa boschiva, che rimane la sua prima attività, poi è allenatore dal 1980, come lo sono i figli Ester e Alvise. Da otto anni è presidente della commissione di sci alpino del Comitato e da 26 anni dell’US Val Padola.

Visentin sarebbe un presidente di pianura?

«Si vocifera che avrebbe poca sintonia con Belluno, che è la provincia degli sport invernali. Chiaro che la nostra provincia ha le sue peculiarità, ma sottolineo che, ad esempio, nello sci nordico Belluno e Treviso già rappresentano un’unica realtà. Poi Treviso gravita al cento per cento nel bellunese per le attività sportive invernali ed è una sinergia importante. Siamo inoltre quattro i consiglieri bellunesi che appoggiamo Visentin: oltre a me anche David Alverà, Celso Chenet e Davide Pettini. Quindi farne una questione campanilistica mi sembra una forzatura».

Commercialista a Belluno, Federica Monti è stata un’atleta fino ai 18 anni, poi presidente dello sci club di Auronzo per 15 anni; carica ripresa una decina di anni fa. È anche maestra di sci, attività che ha praticato fino a 15 anni fa.

«Il nostro sci club ha compiuto 75 anni nel 2021 ed io sono tornata a presiederlo per evitare che scomparisse, ricordando che è proprio grazie a questa società che io sono diventata atleta».

Cosa volete cambiare allora?

«Dopo 26 anni bisogna, a nostro avviso, cambiare qualcosa nel Comitato Veneto, anche perché il mondo corre e non si possono affrontare i prossimi quattro anni, che ci porteranno alle Olimpiadi Invernali di Cortina-Milano del 2026, ripetendo pedissequamente quello che è stato fatto nel passato. Noi, provenendo dalla base, possiamo offrire un angolo di visuale diverso; vedere cosa è mancato e provvedere, dando una ulteriore spinta. Con umiltà pensiamo di riuscire ad apportare quei miglioramenti che sono necessari. Lo dico senza alcuna polemica».

Nel dettaglio?

«Vogliamo favorire l’attività giovanile di alto livello in tutte le discipline. Soprattutto quelle emergenti, che è irrispettoso e riduttivo definire minori. E puntare molto sull’alto livello. In quattro anni sarà difficile portare qualche nostro atleta al vertice olimpico, ma dobbiamo sfruttare questi tempi per respirare il clima olimpico, così che sia da stimolo per dare nuove possibilità ad atleti, famiglie e club che hanno grosse potenzialità».