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Ebone, da Santa Giustina al Viareggio. «Grande annata con il Bologna»

Calcio. Il talento bellunese sta vivendo un’ottima stagione a suon di reti. Martedì gli ottavi di finale contro il Pisa

GIANLUCA DA POIAN
1 minuto di lettura

Tommaso Ebone con la maglia del Bologna

 

Lì dove era riuscito l’attuale dolomitico Alex Cossalter nel 2019 a suon di reti, stavolta è il classe 2005 santagiustinese Tommaso Ebone a dare l’assalto alla Viareggio Cup con la maglia del Bologna. Gli emiliani martedì disputeranno gli ottavi (alle 15 allo stadio di Santa Croce sull’Arno, in provincia di Pisa, contro il Pisa), dopo aver vinto il girone eliminatorio con un percorso netto: 4-0 all’Atromitos Atene, 3-0 al Mavlon comprensivo di rete proprio di Ebone e 5-0 ieri allo Jovenes Promesas.

Intanto cresce questo attaccante nativo di Sartena, terra promessa del calcio bellunese, perché non serve neppure ricordare come si tratti della frazione natia di un certo Alessandro Gazzi…

Tommaso, ci credete?

«C’è grande desiderio di fare il massimo, perché è un torneo molto importante e vorrei portare il mio contributo. Da martedì contro il margine d’errore sarà inesistente, perché o vinci o vai a casa. Noi di certo non vogliamo uscire subito».

È il tuo secondo anno in rossoblù, dove ti sei trasferito nell’estate 2021 dal Montebelluna dopo peraltro un’annata al Venezia. Come sta proseguendo il tuo percorso nel club felsineo?

«Devo essere sincero: sta andando molto bene, dopo peraltro lo scudetto under 17 conquistato al termine dello scorso campionato nella finale di Ascoli contro l’Inter. Ho riacquistato molta sicurezza nei miei mezzi ed avverto di essere cresciuto dal punto di vista mentale. Sportivamente mi alleno sempre in Primavera, formazione con la quale sono sceso in campo da titolare qualche volta in aggiunta al costante ingresso negli ultimi venti, trenta minuti. Essendo sotto età, nient’affatto male direi. Qui in under 18, invece, sto cercando di dare tutto per aiutare i miei compagni a raggiungere i playoff. Sono a quota 9 gol più uno in Primavera ma credetemi, se segno ma gioco male oppure perdiamo non riesco ad essere contento».

Con gli studi come procede?

«Frequento un istituto tecnico indirizzo elettronica ed elettrotecnica. Certo, semplice non è e riesco ad avere una media un po’ più alta della sufficienza solo perché dedico il poco tempo libero allo studio. D’altronde svolgo cinque, sei allenamenti alla settimana più la partita. Di conseguenza seguire le lezioni mattutine non è semplice. Comunque in qualche modo si fa dai».

E a Santa Giustina torni mai?

«Certo, se ho un fine settimana libero a casa mi aspettano famiglia, fidanzata ed amici. Poi papà Ezio e mamma Chiara vengono quasi sempre a vedermi giocare, nonostante la distanza. Senza di loro non sarei arrivato qui a Bologna e per me sono tutto. Papà lo ritengo il mio idolo, mentre mamma mi supporta quando magari ho problemi a scuola o non sto bene. Non c’è miglior psicologa in assoluto». —

 

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