Dolomiti, il dg Piazzi apre all’ipotesi Tormen. «Ci lavorerei volentieri»
Calcio Serie D. Infortuni e squalifiche preoccupano in vista di sabatoa Levico
GIANLUCA DA POIAN
Antonio Tormen quando era al Levico
Lo strettissimo presente crea timori, perché la Dolomiti Bellunesi a Levico rischia di andarci decimata da infortuni e squalifiche.
Senza contare gli eventuali riflessi sulle sfide successive. Gli ultimi guai fisici riguardano infatti il terzino Macchioni e bomber Svidercoschi, entrambi con problemi al ginocchio in fase di valutazione.

Difficilmente i due riusciranno a rispondere presente sabato, così come saranno ancora out Sommacal e Fernandez. Aggiungendo la squalifica di Alcides, ecco che mister Zanin dovrà inventarsi giocoforza delle soluzioni alternative.
Soprattutto in attacco, dove il rischio è quello di poter disporre solo di Corbanese ed Alex Cossalter, oltre allo Juniores Sina.
Pessime notizie nella settimana che porta alla partita forse decisiva per chiudere in modo definitivo il discorso salvezza. Battere la penultima in classifica sarebbe garanzia di avercela fatta o quasi, visto l’aggancio a quota 41 punti.
Intanto il direttore generale Luca Piazzi osserva soddisfatto il percorso svolto nell’ultimo periodo dalla squadra.
Direttore, dopo la sosta dello scorso fine settimana ci avviamo alla trasferta di Levico forti di sette punti in tre giornate.
«È innegabile da alcune partite la fiducia tra il gruppo sia aumentata, a seguito delle prestazioni e dei risultati ottenuti. Lo si percepisce a vista d’occhio. Purtroppo il rammarico è legato a qualche infortunio di troppo, perché Macchioni e Svidercoschi hanno entrambi dei problemi al ginocchio, in aggiunta ai guai degli altri compagni già esistenti prima della sosta. Inoltre Virvilas rientrerà solo domani dalla Lituania e capiremo se sta bene oppure no. Insomma, speriamo di non andare incontro a troppe problematiche, perché poi ci sono reparti nei quali siamo maggiormente coperti ed altri meno».
Ciò non toglie come l’obiettivo sabato sono i tre punti.
«Assolutamente sì. Purtroppo qualche volta in passato abbiamo fallito le partite in cui potevamo compiere uno step di classifica importante. Adesso comunque stiamo bene e sono convinto sia importante andare a Levico convinti di riuscire a vincere ancora. Testa ed atteggiamento giocheranno un ruolo decisivo».
Fa strano paragonare il Levico dello scorso anno, capace di stupire tutti e cedere giocatori anche in serie C, a questo penultimo.
«Loro senza dubbio provengono da un campionato importante nel 2021/2022, al termine del quale hanno perso sei, sette giocatori, tra cui Vinciguerra e Pettinà che sono venuti qui da noi. Sostituirne così tanti non è semplice».
Prima della sosta contro il Caldiero la Dolomiti ha schierato sei titolari fuoriquota, mentre gli altri cinque erano quasi tutti nati tra il 1998 e il 2000.
«Sono sempre della convinzione che esperienza e personalità possano esserci anche a vent’anni. Chi invece magari non è ancora pronto, può essere aiutato a formarsela. Magari a seguito di situazioni sfortunate come ad esempio i guai fisici, però adesso non c’è ragazzo della rosa che non si senta coinvolto e in campo si nota».
Sta già lavorando in vista della prossima stagione?
«Certo. Siamo convinti il nostro migliore acquisto sarà l’ulteriore crescita di un gruppo che qualcosa dovrà cambiare, ma non molto».
Ultima domanda sulle prime chiacchiere dirigenziali. Lei è amico di Tormen, dirigente bellunese per il quale la serie D non ha segreti… Può essere un nome spendibile in ottica rafforzamento del vostro organigramma?
«Al momento stiamo pensando a vari aspetti, però di Tormen abbiamo parlato. Toni lo conosco bene e lo sento parecchio, quindi se dovesse capitare l’occasione ci lavorerei assieme volentieri. Detto ciò, non è una decisione che spetta a me e comunque adesso la priorità è mettere al sicuro il campionato, poi vedremo».
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