De Col, “nemico” speciale per la Da Rold: «Macerata non verrà a Belluno in gita»
Volley A3. Il bellunese potrebbe essere titolare domenica alla Spes Arena. «Sfido giocatori che conosco bene»
GIANLUCA DA POIAN
La partita? Conta eccome per Macerata. A dirlo è Andrea De Col, centrale alpagoto che un po’ di spazio se lo sta ricavando in maglia biancorossa e adesso è in attesa capire se giocherà titolare domenica alla Spes Arena.
Di sicuro il ragazzo classe 2003 non vuole proprio perdere contro la squadra della sua provincia, di fronte peraltro ad un pubblico dove non mancheranno parenti ed amici. Eppure troverà di fronte una Da Rold Logistics Belluno obbligata a conseguire il bottino pieno, in modo poi da ascoltare speranzose notizie confortanti dagli altri campi. Solo così le si spalencherebbero le porte del paradiso sportivo, alias playoff con vista sull’A2.
Macerata nell’ultimo turno ha perso 3-0 contro il Bologna e dal terzo posto non si può più spostare né avanti né indietro. Eppure desidera chiudere meglio del Palmi, ossia la terza del girone “Blu”.
Metti mai diventi un vantaggio, in caso di scontro diretto nei playoff.
Andrea, qui al Belluno non prendono neanche in considerazione un risultato diverso dai tre punti. Soprattutto facendo leva sulle motivazioni. Che Macerata c’è da aspettarsi?
«Non verremo di sicuro in gita, anzi. Agli spareggi sarebbe fondamentale contare sul fattore campo qualora l’avversaria fosse la terza dell’altro raggruppamento. L’obiettivo è la vittoria, pur aspettandomi una sfida tiratissima».
Di amici e conoscenti ne hai, dall’altra parte della rete.
«Assolutamente sì. Con Marco Novello siamo migliori amici, la scorsa estate abbiamo fatto anche una vacanza assieme. Poi ci sono Mozzato e Martinez, pure loro compagni di squadra ai tempi del Volley Treviso. Ecco, quando giochi contro persone a cui sei legato non vuoi proprio perdere, se no dopo gli sfottò sono continui e prolungati…».
Procede tutto bene a Macerata?
«È una bella società, formata da persone competenti in campo e fuori. Poi mentirei dicendo che non avverto la mancanza di famiglia ed amici. In estate però desideravo vivere un’esperienza così, la quale ti aiuta a crescere sia dal punto di vista del volley e sia sotto l’aspetto dell’indipendenza. Adesso sto anche studiando psicologia tramite università online. Gli impegni sono parecchi, ma insomma si fa».
Siete giunti in finale di Coppa Italia, perdendo contro Pineto.
«Ne ho giocata una buona parte e l’amarezza della sconfitta c’era, inevitabile. Però dall’altro lato fa piacere alla mia età essere protagonista di esperienze del genere, così come sarà ora durante i playoff. In generale, nel mio ruolo di centrale sono riuscito a ritagliarmi parecchio spazio, anche a seguito di alcuni infortuni. All’inizio ad esempio Sanfilippo, poi è toccato a Pizzichini. Nel frattempo ho migliorato la gestione della pressione».
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