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Belluno Volley in ansia per Alex Reyes. «Il rischio sono sei mesi di stop»

La società sta valutando la possibilità di sostituire il forte schiacciatore italo cubano

NICOLA PASUCH
2 minuti di lettura
Alex Reyes a terra dopo l'infortunio 

«Infortuni come questo normalmente possono portare a cinque o sei mesi di stop. Alex è molto atletico, elastico, forte fisicamente. E magari riuscirà a recuperare prima: è quello che tutti ci auguriamo. Ma in questo momento la nostra priorità preservare il ragazzo, prima ancora che il giocatore, e curarlo nel migliore dei modi».

Si profila un lunghissimo stop per Alex Reyes, lo schiacciatore italo-cubano che sabato sera è stato trasportato in ambulanza all’ospedale san Martino di Belluno dopo aver poggiato sciaguratamente a terra un piede nel quarto set (subito interrotto) dell’amichevole con il Povegliano giocata alla Spes Arena e vinta per 3-0 dal Belluno Volley.

L’infortunio del giocatore classe 2000 ha fatto passare in secondo piano i buoni segnali che la squadra ha mostrato nell’arco dei tre set interamente giocati a Lambioi.

Reyes è ora ingessato e la società guarda con seria preoccupazione alle sue condizioni.

«La caviglia è stata subito riposizionata», spiega il direttore generale, Franco Da Re, «ma c’è una piccola frattura che potrebbe anche non essere l’aspetto peggiore dell’infortunio. Dobbiamo aspettare la tac e la risonanza per capire se siano necessari interventi. In questo momento la caviglia presenta un ematoma molto esteso. Non ci aspettiamo tempi brevi. Nei prossimi giorni faremo subito delle valutazioni. Solitamente infortuni così possono portare a stop di 5-6 mesi. Poi, a volte, esistono anche i miracoli. Ma in questo momento andiamo cauti».

Se lo stop dovesse attestarsi sui 5-6 mesi (lo scenario più pessimistico), la società cercherebbe un’alternativa sul mercato.

«Da una situazione ottimale ci troveremmo ad avere una rosa un po’ corta», prosegue Da Re, «ma prima di qualsiasi decisione vorremmo avere un’idea precisa sull’entità del danno. La priorità è tutelare Alex. Nel momento in cui dovessimo renderci conto che sarà impossibile averlo a breve, valuteremmo il mercato. La possibilità c’è ancora. La scelta non è ampissima, ma c’è. E può essere fatta sia guardando a quei giocatori che non hanno ancora trovato collocazione, e alcuni ancora ce ne sono in giro. Sia guardando a quei giocatori che, pur avendo trovato squadra, si sono resi conto in queste settimane di non avere possibilità di giocare e, quindi, desiderano accasarsi altrove».

L’infortunio di Reyes si inserisce nel contesto di un problema più complesso.

«Vi sono troppi mesi di fermo tra la fine dei campionati ad aprile e l’inizio delle partite a settembre. Purtroppo questo porta a registrare tanti, troppi infortuni. Abbiamo un esempio vicino anche a Porto Viro, in A2, dove ora si trovano a dover valutare le condizioni di una banda e di un opposto. L’infortunio di Alex, poi, è anche conseguenza della grande generosità del ragazzo che avrebbe certamente potuto evitare di lanciarsi su quel pallone. La voglia di tornare a giocare ed esibirsi davanti al pubblico lo ha portato anche a questo».

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