Francesco Marchetti: "Comprai con un clic un libro di Camilleri e così 18 anni fa l'Italia scoprì l'e-commerce"
Jaime D'Alessandro
Francesco Marchetti
Parla l'uomo che nel 1998 fece il primo acquisto su un sito italiano di e-commerce: "Sapevo che Ibs avrebbe aperto il sito. A mezzanotte avevo già pagato sul web con la mia carta di credito"
Aggiornato alle 2 minuti di lettura
ROMA - Era il 3 giugno del 1998, poco dopo mezzanotte. Tutto cominciò con un romanzo di Andrea Camilleri, La concessione del telefono , al tempo fresco di stampa. Racconta una storia di richieste assurde da parte della burocrazia siciliana di fine Ottocento per concedere una linea telefonica. Ironia della sorte, una copia di quel libro ha segnato la nascita del commercio elettronico in Italia. È stato il primo acquisto fatto online nel nostro Paese sul sito Internet Bookshop (Ibs), che aveva appena aperto. A diciotto anni esatti di distanza, con l'e-commerce ormai maggiorenne, abbiamo rintracciato la persona che fece quell'ordine. Francesco Marchetti, 54 anni la prossima settimana, oggi vive ad Ottawa, in Canada. Ma nel 1998 si era stabilito in California e, essendo un forte lettore, l'unico modo per avere libri in italiano era riempire la valigia quando tornava a casa per le vacanze.
Quali sono i colossi dello shopping online
"Avevo 36 anni, ero negli Stati Uniti per fare ricerca fin da dopo la laurea in biologia", ricorda con un vago accento romano ormai diluito dall'uso quotidiano dell'inglese. "Pensavo di restarci per qualche tempo. Poi la vita ha preso un corso differente e da allora sono rimasto in nord America".
Dove di libri in italiano non ne trovava.
"Pochi. Avevo un amico belga a quei tempi che era nella stessa situazione. Mi disse che a Bruxelles avevano aperto un negozio online. Mi misi a cercare anche io".
Scoprendo Ibs.
"Scoprendo il nulla. C'erano delle librerie che vendevano su ordinazione, ma l'affidabilità era dubbia e il sistema di pagamento degno della burocrazia siciliana. Venni a sapere che Ibs stava per aprire. Mi segnai il giorno e a mezzanotte e un minuto, per me erano le 4 di pomeriggio, comprai il libro di Camilleri".
E così il commercio elettronico in Italia è cominciato con una storia di arretratezza tecnologica in Sicilia. Come mai quel romanzo?
"Avevo letto una bella recensione proprio su Repubblica . Già che c'ero aggiunsi al carrello Follia di Patrick McGrath".
Dal computer di casa.
"Magari, da quello del lavoro. Le connessioni anche in America non erano così diffuse. Usai il pc che avevo in laboratorio".
Nel mondo del 1998 c'erano 147 milioni di persone che avevano un collegamento alla Rete. Lei non era fra i fortunati.
"Oggi sono un po' di più".
Tre miliardi. O poco meno.
"Un'altra era: c'era America Online e i modem stridevano collegandosi. Amazon era stata fondata da poco".
Il lato oscuro dell'e-commerce: il peggio di Amazon
A chi verrebbe in mente di acquistare del sapone al bacon, la carne di unicorno e persino una busta piena di "niente"? Sembrano assurdità ma sono tutti in vendita su Amazon, il più grande portale al mondo di e-commerce. Oggetti ridicoli e stranezze impensabili si celano tra milioni di prodotti in vendita sulla piattaforma. Ad andare a caccia di queste ''rarità'' è il blog The Worst Things For Sale che raccoglie e cataloga le più inqualificabili. Ecco qualche esempio di annuncio tra i più strani.
Quattro anni.
"Se ne parlava, ma non offriva molto se non libri. In inglese".
Qualcuno fa risalire la nascita dell'e-commerce al 1971, quando degli studenti di Stanford da una parte e del Mit dall'altra usarono Arpanet, il primo nucleo della rete, per mettersi d'accordo sulla compravendita di marijuana. L'erba però fu poi pagata in contanti, quindi non si trattò di vero commercio elettronico. La prima transazione digitale risale all'11 agosto del 1994. Phil Brandenberger, di Philadelphia, comprò con la carta di credito il cd di Sting "Ten Summoners'Tales" su Net Market. Lei con cosa ha pagato il romanzo di Camilleri?
"Con la carta di credito, ma non mi chieda quale perché non me lo ricordo. Di quella transazione esiste comunque traccia in banca. Ed esistono quelle successive fino ad arrivare agli ordini che faccio tutt'ora dal Canada".
A proposito, di cosa si occupa esattamente ad Ottawa?
"Mi sono trasferito nel 2011, chiamato dal ministero della Sanità canadese. Il mio campo è la tossicologia genetica".
Domanda di rito: ha mai pensato di fare ricerca qui?
"Feci un concorso all'Enea, attorno al 2000, arrivai terzo. Assunsero i primi due".
Peccato.
"Non ne ho mai fatto un dramma, in realtà. Sono stato bene in California e mi trovo bene a Ottawa, a parte il freddo d'inverno. Non ho in programma di rientrare. Dal punto di vista professionale qui ho avuto i miei riconoscimenti. E poi se mi serve qualcosa dall'Italia, qualsiasi essa sia, la posso ordinare online".