A 57 anni, con un capitale personale di quasi 196 miliardi di dollari, oggi Bezos è l’uomo più ricco del pianeta
“Questo viaggio è iniziato circa 27 anni fa. Amazon era solo un'idea e non aveva un nome. La domanda che mi veniva posta più frequentemente era: Cos'è internet?. Fortunatamente, non ho dovuto spiegarlo per molto tempo. Oggi diamo lavoro a 1,3 milioni di persone piene di talento e passione, serviamo centinaia di milioni di clienti e aziende, e siamo ampiamente riconosciuti come una delle aziende di maggior successo al mondo”.
Così Jeff Bezos condensa in poche righe la storia di Amazon, nella mail in cui annuncia ai dipendenti che da oggi non sarà più il Ceo dell’azienda da lui fondata: il suo ruolo andrà a Andy Jassy. "Per quanto io balli ancora il tip tap in ufficio, sono entusiasta di questa transizione", aggiunge, spiegando che resterà in Amazon come Presidente Esecutivo, per dedicare “energie e attenzione a nuovi prodotti e iniziative sperimentali”. Poi ci sono le altre attività, tra cui il quotidiano Washington Post e la società spaziale privata Blue Origin. E le iniziative filantropiche, come il suo Day One Fund e il Bezos Earth Fund, al quale l'anno scorso ha fatto una donazione di 10 miliardi di dollari. "Nutro davvero molta speranza nell'impatto che penso che queste organizzazioni possano avere", spiega.
Blue Origin è la compagnia di Bezos per i viaggi spaziali privati
Il segreto del successo
Amazon è nata sui sedili di un’auto, nel tragitto tra New York e Seattle, dove Jeff Bezos ha scritto un primo abbozzo di business plan. Al garage, luogo simbolo della nuova imprenditoria americana, c’è arrivata nel 1995, per vendere libri su Internet. A 57 anni, con un capitale personale di quasi 196 miliardi di dollari, oggi Bezos è l’uomo più ricco del pianeta, ma non si tira indietro di fronte a nuove sfide: “Non ho mai avuto più energia di ora, e non intendo di certo andare in pensione”, scrive. E, guardandosi indietro per una volta, svela il segreto di Amazon: “L'invenzione è la radice del nostro successo. Abbiamo fatto cose folli insieme, e poi le abbiamo rese normali. (...) Se ben realizzata, un'invenzione sorprendente dopo pochi anni diventa la norma. La gente sbadiglia. E quello sbadiglio è il più grande complimento che un inventore possa ricevere”.
Jeff Bezos: la storia di uno degli uomini più ricchi del mondo
Non è l’unica riflessione interessante della mail di Bezos, che si conclude con un invito ai dipendenti: "Continuate a inventare, e non disperate anche se all'inizio l'idea sembra folle". Sembra di scorgere un’eco di Steve Jobs e del suo “Stay hungry, stay foolish”, che poi suo non era. “Paragonarmi a Steve Jobs è un grande complimento, che sinceramente apprezzo. Ma non è così che mi vedo io: ad Amazon abbiamo il nostro approccio, seguiamo una strada che è solo nostra”, aveva detto a La Stampa in un’intervista di dieci anni fa. Da quella e altre conversazioni successive abbiamo tratto un piccolo dizionario del Bezos-pensiero, utile per capire l’uomo e l’imprenditore.
Da anni, Bezos è sempre più attivo come filanrtopo
Il nome
"Abbiamo preso il nome dal Rio delle Amazzoni, il fiume più grande del Pianeta: fin dall’ inizio la nostra idea era offrire la più vasta selezione di prodotti al mondo".
Il business
"Non guadagniamo niente dai tablet, e nemmeno dai lettori eBook. Possiamo offrire tanta tecnologia a un prezzo basso perché i nostri profitti vengono dagli acquisti sullo store: libri, musica, film, giochi, giornali, ma anche altri beni di consumo".
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La tecnologia
"Non è così importante che i clienti abbiano l’ultimo modello: chi acquista un libro con un Kindle di cinque anni fa comunque ci arricchisce. Abbiamo un nuovo lettore eBook, che è il migliore di tutti gli altri, ma non costringiamo nessuno a cambiare, mentre chi vende hardware punta sul costante rinnovamento".
Gli eBook
"Nella mia idea, Amazon offrirà ogni libro che sia stato mai stampato, in commercio o fuori catalogo, in tutte le lingue, in ogni momento. Tutto accessibile con un semplice tocco dello schermo".
I principi di Amazon
"Abbiamo tre principi fondamentali. Primo, l’ossessione per il cliente, anziché per i concorrenti, poi la continua ricerca dell’innovazione, e infine la pazienza: pensiamo sul lungo termine, sappiamo aspettare i risultati".
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Sbagliare
“Siamo il miglior posto del mondo dove fallire (e abbiamo molta esperienza in merito!. Fallimento e invenzione sono gemelli inseparabili. La maggior parte delle grandi aziende sposa l’idea dell’invenzione, ma non vuole confrontarsi con la serie di fallimenti necessaria per arrivarci”.
Le scelte
“Sono fiero quando per Amazon scelgo la via più coraggiosa, magari più difficile e meno remunerativa, ma più innovativa. All’inizio eravamo solo esperti di vendite online, così quando abbiamo puntato sull’hardware e sui servizi, con il Kindle e il suo store siamo partiti da zero. Come bambini, abbiamo camminato e inciampato, ci siamo scottati, ma abbiamo seguito la nostra intuizione. È stata un’esperienza che ci ha fatto crescere".