Il 6 dicembre 1948, alle 11 e 10, a Milano viene concesso il brevetto per una macchina da calcolo che segnerà il grande successo della Olivetti negli anni ‘50: la Divisumma 14 (cui seguirà la 24).
Era la prima calcolatrice al mondo dotata di saldo negativo e in grado di eseguire la divisione in maniera automatica. Ed era un oggetto molto bello al punto che un esemplare è esposto nella collezione del MoMa di New York. Il design porta la firma di una star di quel mondo, Marcello Nizzoli, che era entrato nell’orbita di Adriano Olivetti nel 1940 e che firmerà un altro prodotto leggendario, la Lettera 22.
Il progetto invece è merito di Natale Cappellaro, la cui storia merita un film: era nato a Ivrea nel 1902, figlio di una famiglia molto povera (il padre era un ciabattino che tagliava le scarpe dei contadini) e dopo la sesta elementare e una breve esperienza in una tipografia era entrato come apprendista alla Olivetti, per molti solo "la Fabbrica". Non aveva ancora 14 anni, era il 7 dicembre 1916. Finì al reparto di montaggio della M1, il primo modello di macchina da scrivere. Ogni tanto di nascosto si portava a casa alcuni pezzi di scarto di una tastiera; venne scoperto, ma invece di essere licenziato gli venne dato un aumento. Infatti con quegli scarti Natale stava assemblando un prototipo di finta tastiera per addestrare le dattilografe. Qui inizia la sua carriera.
Dopo la guerra Adriano Olivetti scopre che Cappellaro ha realizzato un altro prototipo, di una macchina da calcolo scrivente, la Mc 14, da cui verrà la Divisumma 14. Cappellaro diventerà infine direttore generale tecnico della Olivetti nel 1960 e due anni dopo l’Università di Bari gli concederà la laurea honoris causa in Ingegneria. A lui, che aveva solo la sesta elementare ma che ha fatto la storia.