Iidea, l’associazione che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia, ha comunicato i dati sul consumo di questo tipo di intrattenimento nel nostro Paese relativi all’anno 2021.
Dopo un 2020 che ha visto nei lunghi periodi di lockdown e un incremento del +21,9% rispetto al 2019, il settore continua a crescere, con un giro d'affari di 2 miliardi e 243 milioni di euro, un buon +2,9% rispetto alla precedente rilevazione. Questo il commento di Marco Saletta, presidente di Iidea e general manager di Sony Interactive Entertainment Italia: “Possiamo affermare che il consumo di videogiochi in Italia si stia stabilizzando. Dopo i record di un anno particolare come è stato il 2020, sembra che gli italiani abbiano accettato i videogame non solo come forma di intrattenimento largamente diffusa, ma anche come un medium che può veicolare cultura e facilitare forme di socializzazione”.
Una leggera flessione riguarda il numero dei videogiocatori, che passa dai 16,7 milioni del 2020 agli attuali 15,5 milioni; il 35% della popolazione italiana compresa tra i 6 e i 64 anni ha trascorso in media 8,7 ore a settimana in compagnia dei videogiochi, in particolare su console, con un incremento di più di mezz’ora rispetto all’analisi precedente.
La fotografia del mercato
Anche nel 2021 il giro d’affari è trainato dal software: la vendita dei videogiochi si riconferma il segmento più forte del mercato con un valore pari a 1,8 miliardi di euro, grazie all’ottima performance del digitale e delle app di gioco.
Nella Top 20 aggregata, che somma i titoli più venduti su tutte le piattaforme, sia in formato fisico sia in digitale, ai primi posti troviamo un gran classico per il mercato italiano, cioè Fifa 22; seguono il sempre verde Grand Theft Auto V e Fifa 21. Curiosamente, la classifica sembra una fotocopia (parzialmente aggiornata) di quella del 2020, che vedeva ai primi posti Fifa 2021, GTA V e Fifa 2020.
Tra i generi videoludici più amati e venduti, al primo posto su console troviamo i videogiochi action, seguono gli sport game e giochi di ruolo; strategia, azione e avventura guidano invece la Top 10 relativa ai giochi più venduti su computer. Anche per quanto riguarda i generi, i videogiocatori italiani si rivelano piuttosto conservatori e i loro gusti cambiano pochissimo di anno in anno, fatta eccezione per un interesse crescente verso i videogiochi di ruolo.
Un’attenzione particolare è riservata al pubblico dei più piccoli: il 73,4% dei videogiochi immessi sul mercato italiano e il 65,8% dei giochi venduti in Italia nel 2021 è adatto a un a un’età compresa tra i 3 e i 12 anni, cioè Pegi 3, 7 e 12.
Sul fronte hardware si è registrata una grande richiesta di console di nuova generazione, una crescita trainata soprattutto del +21,6% della Nintendo Switch, mentre l’intero comparto, che include console e accessori, ha sviluppato un fatturato di 443 milioni di euro con una crescita del 12,1%.
A distanza di un anno dal debutto delle console di nuova generazione, PlayStation 5 e Xbox X ed S, sul mercato hardware pesa ancora la crisi dei semiconduttori, come ha ricordato Saletta: “Fino a oggi non abbiamo trovato una soluzione, ma è un problema generalizzato che sta impattando su molti settori. Pensate a cosa ha comportato per il mercato dell’auto. Il momento di rottura causato dal coronavirus non è ancora rientrato e questo vale per le console, per i computer e, in misura leggermente minore, anche per la telefonia”.
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Chi sono i videogiocatori italiani
Come detto, nel 2021 il numero dei videogiocatori si è leggermente ridotto: sono 15,5 milioni le persone che utilizzano i videogiochi come forma d’intrattenimento nel corso dell’anno, circa il 35% della popolazione, di cui il 56% uomini e il 44% donne. Le fasce d’età in cui si videogioca di più sono quelle tra 15-24 anni e 45-64 anni, che registrano rispettivamente 3,7 milioni di videogiocatori al loro interno.
Il tempo dedicato ai videogiochi continua a crescere di anno in anno, mostrando un coinvolgimento maggiore: nel corso del 2021 sono state dedicate una media di 8,7 ore a settimana a videogiocare su tutti i dispositivi, con una notevole crescita del tempo dedicato soprattutto al gioco su console. Cala invece il tempo rivolto al gioco su smartphone e tablet, in leggera decrescita sul 2020, anche se tali dispositivi sono le piattaforme più utilizzate dagli utenti, con 9 milioni di videogiocatori, di cui 4,2 milioni sono donne.
Per informarsi, il 34% dei videogiocatori italiani preferisce parlare con parenti e amici, il 24% reperisce notizie da siti della stampa generalista e il 12% da quelli specializzati; la tv informa il 24% degli utenti e i social media il 22%. Le piattaforme social preferite per parlare di videogiochi sono WhatsApp e Facebook, scelte dal 20% degli intervistati, seguite dal 14% di YouTube.
Secondo Saletta, “in futuro vedremo un allargarsi delle community: il fenomeno della socializzazione all’interno di un videogioco, o attorno a un videogioco, è particolarmente importante e significativo. Community già ampie continuano a crescere, basta pensare a titoli come Minecraft, che ancora oggi attraggono giornalmente nuove persone. Giocatori che collaborano in modo straordinario. Alle persone piace stare insieme, confrontarsi e giocare. La socializzazione attraverso il videogioco è il fenomeno più significativo di questi ultimi anni”.
I dati contenuti nel rapporto sono stati elaborati nell’ambito dell’osservatorio permanente sul settore promosso dalla federazione europea dell’industria dei videogiochi Isfe (la sigla sta per Interactive software Federation of Europe), di cui Iidea è membro.