Ogni social network è diverso dall’altro. E lo è per tante ragioni differenti: dalle funzionalità, alla moderazione dei contenuti, fino alle persone che lo abitano. Tuttavia, c’è una cosa che ha un enorme impatto, ma che spesso si tende a non considerare quando si discute di piattaforme sociali: il design. E in effetti una delle grandi differenze di TikTok rispetto ai social network che lo hanno preceduto è proprio il modo di presentare le informazioni. Quei video a tutto schermo non lasciano scampo, l’utente può solo guardare.
Dopo aver adocchiato il formato dei video con i Reels, ora Instagram pare aver messo nel mirino proprio il design di TikTok. In un video messaggio, il numero 1 del social network di Meta, Adam Mosseri, ha spiegato come sia in fase di test una nuova home page a tutto schermo. In altre parole, quando accederemo a Instagram, vedremo i contenuti (video, ma anche foto) riempire completamente lo smartphone. Rimarrà, assicurano da Meta, uno spazio in alto dedicato alle storie e in basso per la ricerca e l’accesso al proprio profilo ma l’intenzione pare chiara: rendere l’esperienza all’interno di Meta più immersiva, più coinvolgente.
La sfida sull’algoritmo
Coinvolgere le persone, però, non vuol dire solo offrire loro un ambiente immersivo, con immagini a tutto schermo. Significa anche suggerire loro i contenuti che vogliono, nel momento in cui desiderano guardarli. Ed è questa, in realtà, la vera direttrice sulla quale Instagram sta lavorando maggiormente per frenare la crescita di TikTok nel 2021 (l’avevamo raccontata qui).
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Lo ha detto anche Zuckerberg, presentando i risultati del primo trimestre del 2021: “Essere in grado di consigliare accuratamente contenuti che provengono da utenti che non segui sblocca una grande quantità di video e post interessanti e utili che altrimenti potresti perderti. Stiamo lavorando a un’intelligenza artificiale che non sia solo un sistema di raccomandazione per video brevi, ma una tecnologia in grado di mostrare all’utente tutti i contenuti più interessanti che le persone hanno condiviso sulla piattaforma".
In altre parole, la volontà di Meta è evolversi da un sistema basato sulle cerchie sociali a uno incentrato sugli interessi. Quando entriamo su Instagram, o su Facebook, attualmente l’algoritmo ci consiglia post che immagina possano interessarci, ma sempre sulla base delle persone o delle organizzazioni che decidiamo di seguire. Nel futuro, come su TikTok, Zuckerberg immagina raccomandazioni basate su quello che ci piace, che ci coinvolge, a prescindere dal rapporto con chi pubblica il contenuto.
Si tratta di un sistema che, per il social network cinese, funziona estremamente bene. E c’è un dato, recente, che spiega bene l’interesse di Instagram verso il modello inaugurato dalla piattaforma di Bytedance. TikTok, stando all’ultimo report degli analisti di Social Insider, ha un tasso di engagement superiore al 5%. Instagram, per capirci, è allo 0,83, Facebook a 0,13. Vuol dire, per farla semplice, che quando si pubblica un video su TikTok, in media si ricevono circa 6 mi piace, commenti o condivisioni ogni 100 follower. Su Instagram poco meno di 1, su Facebook quasi zero.
Cosa c’entra il design con l’algoritmo?
Adesso il percorso appare più chiaro. Meta (e quindi Instagram, ma anche Facebook) ha capito che il modello TikTok funziona e sta lavorando per avvicinare i propri prodotti a quell’organizzazione dei contenuti. Ma che c’entra il design? C’è un esperto di tecnologia statunitense che si chiama Eugene Wei che sostiene che una parte fondamentale dell’efficacia dell’algoritmo di TikTok sia il modo in cui è designata la piattaforma.
Secondo Wei, il design del social network di Bytedance è completamente orientato al funzionamento del suo sistema di raccomandazione di contenuti. TikTok, infatti, è progettato graficamente per dare al suo algoritmo il maggior numero di segnali utili possibili, di informazioni utili a capire i gusti degli utenti.
L’intero schermo dell’applicazione è riempito con un video per volta e quando accediamo non vediamo altro: solo un contenuto a schermo intero, in verticale. Il video viene riprodotto automaticamente quasi subito e quelli successivi vengono caricati in background, in modo che possano essere riprodotti rapidamente una volta che l’utente decide di scorrere in giù. Un design di questo genere ha un obiettivo preciso. L’utente deve rispondere a una domanda immediata: come ti senti riguardo a questo breve video? Ogni risposta a questa domanda è un’informazione per l’algoritmo: non ci sono vie d’uscita, scappatoie, potenziali fonti di distrazione.
Questo design consente all’intelligenza artificiale che guida l’algoritmo di TikTok di conoscere nel modo migliore possibile i singoli utenti, i loro gusti, le loro passioni del momento. E, di conseguenza, permette di fornire loro quello che vogliono, quello che con ogni probabilità li terrà incollati alla piattaforma (ne avevamo parlato qui). È questo, attraverso il design, che Instagram sta cercando di replicare.