Musk minaccia di far saltare l'accordo da 44 miliardi di dollari con Twitter se il social non fornirà dati precisi sul numero di profili falsi presenti sulla piattaforma. La lettera inviata lunedì alla Sec è l'ultimo avvertimento al social. Il 13 maggio il numero uno di Tesla aveva già "sospeso temporaneamente" l'acquisizione in attesa di certificare la percentuale di bot.
Il tema degli account falsi si sta rivelando lo scoglio più grande prima della conclusione dell'affare. Twitter, negli ultimi documenti consegnati nel 2021 alla Sec, l'autorità americana garante del mercato, aveva stimato il numero di account falsi intorno al 5%. Per Musk, che non ha mai nascosto i suoi dubbi su questo dato, potrebbero essere molti di più. Twitter al momento ha circa 229 milioni di utenti attivi.

Cosa sono e cosa fanno gli account falsi su Twitter
Account falsi, fake o bot, sono tutti termini che si riferiscono a profili di fatto controllati da un software. Hanno un nome utente, una foto profilo, spesso una bio, ma dietro non ci sono persone reali ma programmi in grado di muoverli, spesso all'unisono, e far eseguire loro in maniera autonoma alcune azioni disponibili sulla piattaforma: pubblicano messaggi, rilanciano quelli di altri, commentano in maniera coordinata un tweet al fine di esaltarlo o screditarlo, twittano con hashtag e temi particolari per farli finire tra gli argomenti più discussi.
Non è un fenomeno nuovo. Analisti ne studiano funzioni e comportamenti già dal 2012, quando vennero pubblicati i primi report sull'esistenza di queste reti coordinate di account, arrivando a identificarne alcune decine di milioni, circa il 9% totale dei profili presenti sulla piattaforma.

Perché per Musk il dato è così importante
Per Musk il numero esatto di account falsi è importante perché solo così è possibile stabilire il vero valore commerciale di Twitter. Tutto ruota intorno al concetto di Mdau (acronimo inglese che sta per monetizable daily active user), ovvero gli utenti attivi giornalieri monetizzabili. In altri termini, utenti umani, non software. Solo il numero di utenti attivi monetizzabili può dare una stima precisa del valore di Twitter, perché solo loro sono quelli che per gli inserzionisti pubblicitari diventano target delle pubblicità. E i social monetizzano soprattutto dalle pubblicità vendute.
E' chiaro quindi che se i sospetti di Musk fossero veri, e che quindi quel 5% di bot sia un valore sottostimato, il prezzo pagato per Twitter potrebbe essere superiore al reale valore del social. Molti vedono nella mossa di Musk una finalità speculativa: mettere il social in difficoltà e chiedere uno sconto sul prezzo pattuito.
Ma il tema dei bot c'è e Musk chiede di verificare il loro numero. Se avesse ragione, potrebbe risparmiare qualche miliardo nell'operazione. Secondo alcuni report di analisti privati, il numero di account falsi oggi potrebbe aver raggiunto il 10-13%, con un incremento sostenuto nella seconda metà del 2021. Uno degli autori di queste indagini è l'esperto di sicurezza informatica italiano e analista dei dati Andrea Stroppa, attivo su Twitter e spesso rilanciato proprio da Musk. Ma al momento non si hanno stime ufficiali. Gli unici in grado di fornirle sono i tecnici di Twitter. E la società prima o poi dovrà pubblicare i dati se non vuole che Musk faccia saltare l'accordo.