Con l'allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia, la quotidianità del dipendente di azienda medio ha visto un graduale ritorno alla vita d'ufficio. Non per tutti, in quanto per una Tesla che pretende tutti in carne e ossa alla scrivania, senza se e senza ma, c'è una Bitpanda che abbraccia il modello flessibile e remoto. Ma volenti o nolenti, e indipendentemente dalla propria visione (o di quella del proprio capoufficio), e sulla bontà ed efficacia del lavoro smart o comunque da remoto, è innegabile come le riunioni su Zoom, Teams e piattaforme varie siano ancora ben accette, quando non caldamente consigliate, da colleghi o partner commerciali.
Insomma, le amate/odiate call sono qui per restare, e allora tanto vale farsi trovare preparati. Lo sa bene Logitech, nel cui catalogo, ben prima della pandemia, dispositivi come telecamere e cuffie hanno sempre avuto un ruolo predominante. Gli attuali tempi non han fatto altro che spingere il colosso svizzero a investire ancora di più sulla gamma di soluzioni pensate appositamente per le aziende, e nello specifico, per alzare l'asticella della qualità delle videoconferenze, poco importa che siano in una meeting room o da casa. Per le aziende, Logitech ha iniziato a produrre dispositivi come il Tap Scheduler, un piccolo schermo da applicare all'esterno delle meeting room che tiene traccia delle riunioni prenotate in una specifica sala, sincronizzandosi con le varie piattaforme esistenti (Teams, Zoom, Google), e permette con un tocco di prenotare e dare il via a una riunione, oppure il Tap IP, sorta di controller da posizionare nel mezzo del tavolo e da cui regolare il volume o disattivare microfono oppure la videocamera, da utilizzare in parallelo alle Rally Bar, Invece, le soluzioni svelate in questi giorni, anche in Italia, sono studiare più per un utilizzo prettamente domestico.


Logi Dock, un po' docking station e un po' vivavoce
La prima è Logi Dock, annunciata a settembre e disponibile anche in Italia nei colori grafite e bianco: è uno strumento particolare e indubbiamente costoso (449 euro), e forse nemmeno così imprescindibile o rivoluzionario, ma è un'idea pensata per migliorare la qualità dell'esperienza di chi, suo malgrado, passa gran parte della sua giornata in conferenza. In parte è una pratica docking station, ricca dal punto di vista della connettività (ma si limitasse unicamente a quello, avrebbe concorrenti ben più economici): offre uscite HDMI e DisplayPort per collegarla a due monitor differenti, 3 uscite USB-C 3.1 Gen 1 (due sul retro, una laterale), 2 uscite USB-A 3.0, e un'altra uscita USB-C Upstream con cui poter alimentare un laptop (garantendo fino a 100W).
Di base però è anche un sistema di vivavoce, dotato di speaker che riproducono la voce degli interlocutori, ma anche musica e audio proveniente dal PC o dal MAC connesso, e di 6 microfoni con cancellazione del rumore, che permettono di utilizzare Logi Dock senza bisogno di cuffie. Per chi ha uno studio o una stanza personale in cui lavorare, offre insomma la possibilità di parlare e ascoltare senza ricorrere a ulteriori periferiche, hands-free: basta collegare una webcam, un monitor e un PC, e si è pronti per la riunione, riducendo al minimo l'ingombro di cavi, cuffiette e microfoni vari, con somma gioia dei fanatici del cable management.
Infine, funziona anche da controller: i tasti presenti sulla parte superiore permettono con un solo tocco di regolare il volume, attivare o disattivare il microfono e (premendo il pulsante centrale) di avviare la riunione, collegandosi automaticamente alla chiamata in arrivo dalle principali piattaforme (è certificata per Google Voice, Meet e Zoom, ed è in attesa di certificazione per Teams).
Inoltre, installando il software Logi Tune, già utilizzato per regolare le impostazioni di microfoni e webcam Logitech, è possibile personalizzare Logi Dock e sincronizzarlo con l’agenda: in questo modo, una notifica sul desktop, accompagnata da un segnale luminoso proveniente dal dispositivo stesso, indicherà l'arrivo di una chiamata o l'inizio di una call imminente, cui partecipare (come detto) con un solo tocco.
Insomma: nulla che reinventi il modo di fare le riunioni, ma i vantaggi che Logi Dock offre in termini di miglioramento di qualità dell'esperienza potrebbero fare gola a una fascia molto specifica di utenti e aziende, disposti a spendere 449 euro per rendere in qualche modo più sopportabili quelle interminabili riunioni da remoto.

Zone True Wireless, sempre connessi senza dongle e Bluetooth
Logi Dock è dotato anche di connettività Bluetooth, e nel caso di co-working o condivisione di spazi con dolci metà o semplici coinquilini, è possibile rinunciare agli speaker integrati e trasferire tutto il canale audio su delle cuffie Bluetooth o dotate di dongle (niente jack da 3,5 mm), oppure, di connettere anche il proprio smartphone e sfruttarlo come amplificatore. Per offrire uno strumento in più, alle già disponibili Zone Wired Earbuds da 99,99 euro con il cavo (e uscita sia Type-A sia Type-C), Logitech ha fatto debuttare anche un nuovo modello, rigorosamente senza fili: gli auricolari si chiamano Zone True Wireless, e funzionano con qualsiasi dispositivo, supportando entrambe le tipologie di connessione. Il dongle incluso può essere collegato al Logi Dock, garantendo così una migliore qualità di trasmissione del segnale, ma nulla impedisce di connetterle via Bluetooth: possono agganciarsi a due dispositivi in contemporanea, in modo da tenerle su e utilizzarle sia con chiamate in arrivo tramite computer sia tramite smartphone, senza dover cambiare auricolari.
Impermeabili (grazie alla certificazione IP68) e dotati di cancellazione attiva del rumore, promettono 5 ore di utilizzo con ANC e 6 ore senza, mentre la custodia al 100% di energia garantisce due cicli e mezzo di ricarica. Sono inoltre certificati per numerose piattaforme (Team, GoTo, Webex, BlueJeans, Zoom e Google) e costano 329 euro.