Quali saranno le tendenze per il mondo tech dei prossimi anni? Quali saranno i bisogni da soddisfare per le aziende e le soluzioni adottate? Come si distingue il vero progresso da una novità spinta solo da una buona campagna pubblicitaria? Il Consumer Electronic Show conosce bene queste domande e le risposte, visto che è dal 1967 che Las Vegas è il posto dove essere per capire da che parte va (o potrebbe andare) l’innovazione che dopo qualche anno entrerà nelle nostre case e nelle nostre vite. Vuoi anche per la sua collocazione all’inizio dell’anno, che in qualche modo dà il via a tutti gli eventi che si terranno dopo.
Ma da qualche anno il CES è diventato anche itinerante e prima dell’evento di Las Vegas (nel 2023 in programma dal 5 all’8 gennaio) ci sono momenti in cui si cominciano a scaldare i motori e scambiare i primi biglietti da visita prima di finire in mezzo a slot machine e tavoli di baccarat. Proprio con questo intento nasce il CES Unveiled di Amsterdam, in cui le startup olandesi hanno iniziato a mostrarsi.
Non solo metaverso: per Lenovo il futuro è arrotolabile
E tra realtà virtuale pensata per rilassarsi, mini motoscafi che puliscono il mare, tastiere ergonomiche componibili e mini-auto elettriche c’è stato spazio per chiacchierare un po’ con Lesley Rohrbaugh, che è la direttrice delle ricerche per il CES e la persona che tiene sotto controllo trend, novità e dati grandi e piccoli: “Ogni anno sono tantissimi i trend che caratterizzano il mondo della tecnologia e dell’innovazione, alcuni si sviluppano nel corso del tempo a velocità variabile, penso all’auto elettrica - ci ha spiegato - Altri diventano improvvisamente rilevanti per qualche motivo storico, come il bisogno di connettività durante la pandemia. Oggi, se guardo il settore delle aziende, le tendenze più forti hanno a che fare con sicurezza e formazione: sempre più marchi cercano di sviluppare o acquisire sistemi che permettano di aiutare i lavoratori nelle loro mansioni, spiegando chiaramente come montare un componente, e di ridurre così errori, infortuni e tempi di apprendimento”
Un altro tema fondamentale di questi anni sono i servizi in abbonamento. Non solo musica, film o serie tv, ma anche videogiochi, trasporti e molto altro, così come quello della convergenza di più tecnologie in ambiti che fino a questo momento non sono stati toccati: “Nei prossimi anni si parlerà molto di realtà aumentata, sia per quanto riguarda l’edilizia e la progettazione sia per quanto riguarda la sanità. È una tecnologia che può dare moltissimo e aiutare a ridurre i costi e i tempi di progettazione, formazione e reazione. Con l’adeguata tecnologia potremmo avere un chirurgo che vede già sul corpo del paziente i dati fondamentali,così come un progettista può capire meglio come posizionare ogni componente affinché sia efficiente dal punto di vista energetico e conoscerne il rendimento in tempo reale”.
E che dire del metaverso? Quello spazio annunciato e fortemente voluto da molte aziende (Meta è ovviamente la prima), su cui però le stesse aziende sembrano avere idee vaghe e per cui gli utenti hanno un interesse limitato? “Il metaverso ha bisogno di una comunicazione migliore ma soprattutto giocherà il suo successo sull’interoperabilità. Aziende, spazi virtuali e oggetti virtuali devono poter collaborare assieme per creare qualcosa che eviti la creazione di poche realtà confinate nelle loro bolle. Se le varie piattaforme non troveranno un modo per convergere nello stesso punto, non sarà mai un mondo, ma una serie di spazi isolati. Al CES abbiamo anche un dipartimento che si occupa degli standard software, e proprio la standardizzazione di molte componenti giocherà un ruolo essenziale per la creazione del metaverso”.
"Tra 30 anni non avremo più auto di proprietà". La previsione di Sergio Savaresi
Come si analizza il possibile successo e il potenziale di una possibile nuova tendenza nel mondo tech? Moltissime cose vengono proposte, pubblicizzate e raccontate come la next-big-thing, ma questa non è sempre la realtà. Pensiamo allo stesso metaverso, o quando improvvisamente sembrava che avremmo tutti visto la televisione in 3D indossando gli occhiali. Essere qualcosa di nuovo non è condizione sufficiente per essere qualcosa di successo: “Per me è molto importante sia analizzare i dati sia soprattutto capire i bisogni. L’innovazione di successo è quella che anticipa un bisogno ed è pronta a soddisfarlo, o che ne scopre uno che non pensavamo di avere. Il CES del 2023 sarà focalizzato sul tema dei diritti: alla sicurezza, all’acqua potabile, a condizioni di lavoro migliori, a un ambiente sano. Il futuro sarà senza dubbio definito dalla nostra capacità di creare un mondo migliore per tutti, in cui sarà anche più facile perseguire uno stile di vita più sano e meno distruttivo per l’ambiente. E i nostri bisogni e le relative soluzioni sono sempre differenti e cambiano di anno in anno, spesso di mese in mese, che è il motivo per cui il CES è importante, perché fornisce una panoramica su ciò che ha grandi potenzialità di diventare la prossima soluzione”.
Quest’anno il CES tornerà vicina ai ritmi e ai livelli pre-Covid, con un numero di visitatori previsto attorno a quota 100mila, ma senza abbandonare l’edizione digitale: “Questi ultimi due anni ci hanno dimostrato che alcune cose si possono fare in modalità digitale, ma che gli eventi sono ancora fondamentali per stringere accordi, incontri casuali che possono diventare collaborazioni, per toccare con mano i prodotti, cose non puoi farle da lontano. Il CES è uno show globale, ecco perché facciamo eventi in Europa ed ecco perché è importante che arrivino persone da tutto il mondo: perché tutto il mondo sarà influenzato da ciò che si vede al CES”.