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Facebook e Instagram introducono gli abbonamenti. È la fine di un ventennio di social gratis

Facebook e Instagram introducono gli abbonamenti. È la fine di un ventennio di social gratis
(agf)
Una svolta storica per il modello di business dei social network. Dopo Twitter, Snapchat e Telegram il gruppo Meta apre agli account con abbonamenti. Una scelta che cambia vent'anni di business basato solo su dati e profilazione
2 minuti di lettura

Un ventennio di social gratis per tutti sta per volgere al termine. Anche se non per tutti. Con un annuncio a sorpresa Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, ha annunciato un servizio di sottoscrizione a pagamento per gli utenti di Instagram e Facebook che vorranno accedere a una nuova serie di servizi offerti dalla piattaforma.

In cambio della “spunta blu” Meta offrirà supporto tecnico e verifica dell’account con un sistema di identità ufficiale per evitare falsi profili. Opzioni pensate soprattutto per aziende e per chi, come i creatori di contenuti, lavorano grazie all’uso stesso dei social.

Come funzionaerà la spunta blu di Instagram e Facebook

Zuckerberg segue quindi la strada tracciata da Elon Musk per Twitter. La spunta blu per questi social rappresenta il primo passo di un cambio di paradigma del modello di business delle piattaforme. Da un modello gratis per tutti, dove il vero motore del business era la profilazione degli utenti e l’uso dei dati per consentire alle aziende di fare pubblicità mirate, a un modello diverso, fatto di servizi e di sottoscrizioni. 

Non è un caso che tutto sia avvenuto negli ultimi mesi. Il 2022 è stato l’annus horribilis per le piattaforme social che hanno visto il proprio giro d’affari frenare a causa dei minori incassi degli inserzionisti, cedendo in media al Nasdaq il 40% della loro capitalizzazione. Inflazione e incertezze del quadro economico hanno innescato un’inversione di rotta alla crescita all’apparenza inarrestabile degli ultimi anni.

I costi. Le incognite di una svolta improvvisa

Dopo le migliaia di licenziamenti per ridurre i costi, gli abbonamenti sono la prima risposta industriale. Meta partirà in Australia e Nuova Zelanda: 11,22 euro per gli utenti che sottoscriveranno il servizio via web; 14,22 euro per quelli che lo faranno tramite app. Prezzo simile a quello deciso da Twitter. L’abbonamento, sia su Instagram e Facebook che su Twitter, sarà facoltativo. In un primo momento interesserà soprattutto chi basa una parte dei propri affari alle sponsorizzazioni fatte sui social o ai contenuti pubblicati online. Ma è chiaro che si tratta di un cambio epocale.

Meta Verified (questo è il nome della nuova funzione) e Twitter Blue rappresentano quella che per molti esperti di social network è la nuova pelle dello spazio pubblico virtuale.

È una risposta al progressivo aumento del numero di utenti al netto di una preoccupante riduzione dei ricavi. Zuckerberg aveva già annunciato il lancio di nuove funzioni in grado di rendere i creatori di contenuti ancora “più produttivi e creativi”. Il pacchetto Verified è un primo passo. Altri social hanno già avviato questo percorso, come Snapchat e l’app di messaggistica Telegram. La traiettoria è tracciata. Ci vorrà tempo per capire se è quella giusta per rimettere a posto i conti. 

@arcamasilum