Non solo prodotti e servizi per i consumatori. La crescita del commercio elettronico passa sempre più spesso per i rapporti di business tra operatori economici. A fine 2022 ne faceva uso il 61% delle aziende italiane, quasi il 12% in più rispetto all’anno precedente e l’incidenza è destinata a crescere ulteriormente. I dati emergono dalla quarta edizione dell’Osservatorio B2B Digital Commerce di Netcomm, realizzato con il supporto di Adacto | Adiacent, Big Commerce e Rewix, su un campione di 400 imprese con un fatturato superiore ai 2 milioni di euro.
In particolare, la fotografia del mercato evidenzia che stanno prendendo piede le imprese focalizzate sull’utilizzo di marketplace B2B - sono arrivate al 34%, ben dieci punti in più nell’arco di un anno - non solo per la vendita, ma anche in chiave di lead generation, il processo che consiste nell’attrarre l’interesse di potenziali clienti con l’obiettivo di trasformarlo in transazioni di vendita.
L’esperienza di chi si è lanciato sul canale digitale è stata nella stragrande maggioranza dei casi positiva, tanto che tra il 39% che non ha ancora adottato soluzioni di e-commerce B2B, un terzo intende svilupparle nei prossimi 12 mesi, il doppio rispetto al 2021. Con un’incidenza maggiore tra le aziende di grandi dimensioni.
Insomma, siamo a un nuovo step di sviluppo dopo i primi passi degli scorsi anni. Dunque, l’accelerazione imposta dallo scoppio della pandemia, quando tanti imprenditori hanno dovuto fare di necessità, virtù, superando le resistenze verso l’e-commerce, non si è esaurita. Un aspetto indubbiamente positivo per il nostro Paese, a lungo indietro nella diffusione dei business legati a Internet, ma in forte recupero nel corso degli ultimi anni. "Nel post-pandemia, la possibilità di fidelizzare il cliente attraverso il miglioramento e l’innovazione del servizio offerto è diventata la ragione principale che spinge le aziende alla digitalizzazione delle transazioni commerciali b2b", annota Roberto Liscia, presidente di Netcomm. Per poi ricordare che questo passaggio è ritenuto determinante dal 39% delle imprese e, con una cresciuta di ben 20 punti rispetto al 2021, ha superato persino le ragioni legate all’ampliamento del mercato verso nuove aree geografiche. Due aspetti per certi versi legati, considerato che il web consente di ampliare gli orizzonti del business senza necessità di aprire nuove sedi fisiche, con risparmio dei costi e anche minori rischi a considerare le variabili geopolitiche dello scenario attuale.
Dall’indagine emerge che la quota di fatturato dalle vendite digitali in ambito B2B si attesta all’11%, ma è prevista una crescita di quattordici punti percentuali nel giro di tre anni. "Malgrado alcuni freni legati principalmente alla percezione di un’elevata complessità del progetto e ai timori di uno scarso ritorno in termini di vantaggi, prevediamo che i ritmi di crescita siano ancora più serrati nei prossimi anni e che la quota di fatturato dalle vendite digitali raggiunga il 25% entro la fine del 2025", aggiunge l’esperto.
Entrando nel merito dei servizi più utilizzati per i canali online, primeggiano i cataloghi digitalizzati e le schede prodotto, con le aziende più grandi attive spesso anche sul fronte dei pagamenti digitali e dei servizi logistici.
Per affrontare il processo di digitalizzazione le aziende hanno dovuto intraprendere iniziative di riorganizzazione interna e/o investimenti. Nel 53% dei casi sono state sviluppate competenze del personale già impiegato, mentre per il 39% gli incarichi sono stati demandati a professionisti e aziende esterne - principalmente, web agency e aziende Ict. Solo il 26% delle realtà ha assunto personale dedicato alle nuove attività B2B con i canali digitali.
Guardando invece in prospettiva, con un orizzonte temporale a dodici mesi, la ricerca segnala che gli investimenti si concentreranno in primo luogo su servizi di formazione e consulenza, oltre che sullo sviluppo di contenuti di digital marketing. Infine resta elevato l’interesse a investire nel proprio e-commerce diretto, soprattutto da parte di quelle aziende che lo hanno già adottato e che, avendone saggiato i benefici, desiderano rafforzare questo strumento.