La riserva di Somadida raccontata nel libro di Lasen e Paola Favero
Oggi nella sala della Magnifica di Pieve di Cadore la presentazione del volume su uno scrigno di biodiversità
Martina Reolon
pieve di cadore. Un volume frutto di varie indagini naturalistiche e che offre l’opportunità di conoscere un’area che dal 1871 è diventata foresta inalienabile dello Stato Italiano.
“La riserva naturale Orientata di Somadida. Scrigno di biodiversità e luogo di boschi vetusti”, scritto a quattro mani ed edito dal Corpo Forestale dello Stato, sarà presentato stasera alle 18 nella sala della Magnifica Comunità di Cadore, a Pieve. L’evento si inserisce nel ricco programma dell’Estate Tizianesca, la rassegna organizzata dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore con la collaborazione di un nutrito numero di enti del territorio. Autori della pubblicazione sono Cesare Lasen, botanico feltrino, e Paola Favero, comandante del reparto Carabinieri per la biodiversità di Vittorio Veneto. Il volume raccoglie i dati relativi a diverse indagini naturalistiche condotte all’interno della riserva, che si trova nella parte alta della Val d’Ansiei, in comune di Auronzo di Cadore.
Quel che ne emerge è una prima banca dati sulla ricchezza di biodiversità presente. I dati verranno poi utilizzati per l’elaborazione di un Piano di gestione di tipo innovativo. L’area naturale è un’eredità della Repubblica Serenissima di Venezia, che dal 1464 la gestì per ricavarne i pennoni e gli alberi per la sua flotta navale. Il volume sarà presentato dagli autori che, insieme a Francesco Mezzavilla, faunista, ad Andrea Favaretto, ornitologo, a Fabio Padovan, micologo, accompagneranno il pubblico alla scoperta delle varie specie della riserva, dagli animali e gli uccelli più significativi, ai funghi e al loro significato ecologico. Lasen è stato il primo presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e tutt’ora membro del Comitato scientifico della Fondazione Dolomiti Unesco.
Nella sua lunga attività di botanico ha pubblicato oltre 240 testi scientifici, corollario di una vasta attività accademica e divulgativa. La Favero, laureata in scienze forestali, è un’appassionata alpinista e amante della montagna in tutti i suoi aspetti. Ha iniziato ad arrampicare e praticare lo scialpinismo già dall’età di 15 anni ed è andata sviluppando una parallela attività di scrittrice, collaborando con riviste di montagna e pubblicando vari libri. —
Martina Reolon.
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